Sabato 1° novembre, dalle 17 alle 20 in Piazza d’Italia a Sassari, una manifestazione promossa dalle associazioni LEIDAA e LAV, insieme a numerosi cittadini, per chiedere al Comune di non autorizzare la costruzione di un nuovo allevamento di suinetti previsto in località Caniga. L’iniziativa intende sollecitare l’amministrazione a valutare modelli di sviluppo considerati più sostenibili e rispettosi dell’ambiente e della comunità locale.
Il progetto in esame prevede la realizzazione di un impianto per lo svezzamento di circa duemila suinetti provenienti da Villacidro. Gli animali verrebbero ospitati fino al raggiungimento di circa 27 chilogrammi di peso per poi essere trasferiti verso altre strutture destinate all’ingrasso o alla macellazione, nell’ambito della filiera suina industriale.
La LAV ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze del progetto sull’ambiente e sulla qualità della vita dei residenti della zona, sottolineando che “odori, rumori e traffico rappresenterebbero un rischio per la salute e il benessere della popolazione locale”. L’associazione segnala inoltre che l’area di Caniga è caratterizzata da un tessuto prevalentemente residenziale e agricolo, e che l’attività prevista potrebbe risultare incompatibile con la presenza di abitazioni e terreni coltivati.
Tra i punti critici evidenziati vi sono l’aumento delle emissioni maleodoranti e acustiche, il traffico dei mezzi per il trasporto degli animali e la gestione dei reflui. Secondo le associazioni, gli allevamenti suini generano grandi quantità di deiezioni contenenti sostanze come azoto, fosforo e ammoniaca, che possono contaminare il suolo e le falde acquifere. A queste si aggiunge l’impiego di farmaci e antibiotici, i cui residui finirebbero nei reflui, con possibili ripercussioni sull’ambiente e sulla salute pubblica.
La LAV richiama l’attenzione anche sul consumo idrico che un impianto di questo tipo comporterebbe, in un territorio come la Sardegna già interessato da gravi problemi di siccità. “Questo progetto non porta alcun beneficio alla comunità – afferma la LAV –. Significa più inquinamento, più consumo d’acqua, più disagio per i cittadini e più sofferenza per gli animali”.
Le associazioni promotrici invitano quindi il Comune di Sassari a non autorizzare la costruzione dell’allevamento e a orientare le proprie politiche verso attività ritenute più coerenti con la tutela ambientale e la valorizzazione del territorio. L’appuntamento di questa sera in Piazza d’Italia rappresenta, nelle parole degli organizzatori, “un momento di partecipazione collettiva per difendere un modello di sviluppo etico e sostenibile”.
































