Nel centro di Sassari, Bagella rappresenta da quasi un secolo un punto di riferimento per la confezione e per l’abbigliamento di qualità. Fondata nel 1932 dai fratelli Nino e Mario Bagella, la bottega nacque come una merceria-emporio che vendeva principalmente materiali per la sartoria, come lana e tessuti. In quegli anni, la moda pronta ancora non esisteva e gli abiti venivano realizzati prevalentemente su misura, spesso lavorati in casa.
Con il tempo, Bagella ha evoluto la propria offerta. Gli abiti proposti, soprattutto in velluto, si ispirano alla tradizione sarda ma sono reinterpretati in chiave contemporanea, con un’attenzione particolare alla qualità dei tessuti e alla modellistica. Accanto alla sartoria, Bagella ha ampliato la sua offerta con collezioni di accessori create ex novo dal team di famiglia, che si avvale anche della collaborazione di artisti, grafici e modellisti. Tra questi spiccano i foulard, realizzati ogni anno in serie limitata, ispirati alle opere di artisti sardi come Giuseppe Biasi e Melchiorre Melis, e prodotti come borse e sneakers artigianali che combinano materiali tradizionali con design moderni.
La clientela è trasversale, si parte dai bambini, fino agli adulti, inclusi i giovani che dimostrano un particolare interesse verso la riscoperta della propria identità culturale. Spesso, infatti, gli abiti di velluto con dettagli tradizionali vengono scelti per occasioni importanti come matrimoni, cerimonie o discussioni di tesi di laurea. Questo legame con la tradizione, spiegano i titolari, non ha età e rappresenta un modo per esprimere il senso di appartenenza alla propria terra, una scelta condivisa anche da molti sardi che vivono lontano dall’isola.
Uno degli elementi che distingue Bagella nel mercato è il processo creativo che sta dietro ogni collezione. La bottega non si limita a rivendere capi di altri marchi, ma realizza internamente una vera e propria preproduzione, iniziando la progettazione delle collezioni con almeno un anno di anticipo. Viene effettuata una ricerca approfondita sui soggetti e sulle tecniche, in collaborazione con artigiani locali, che curano sia la sartoria sia la stampa dei tessuti e i dettagli di ogni capo o accessorio. Questo fa sì che la maggior parte dei prodotti venduti siano unici o quasi esclusivi, realizzati su misura con un’identità chiara.
Da oltre dieci anni Bagella fa parte del Circuito SardexPay, una rete di aziende che si scambiano beni e servizi attraverso una moneta complementare, con l’obiettivo di sostenere l’economia del territorio. In occasione del quindicesimo anniversario del circuito, Bagella è stata premiata come iscritto del mese. Abbiamo parlato con Rinaldo Bagella, che insieme alla moglie Michelina e alla figlia Francesca porta avanti l’attività di famiglia da venticinque anni, per approfondire il rapporto con Sardex e il suo impatto sull’azienda.
L’ingresso nel circuito risale a circa dieci anni fa. La motivazione principale era la volontà di promuovere un’economia locale che si autosostiene, dove le imprese collaborano tra loro evitando la fuga di capitali dal territorio. Rinaldo spiega che la filosofia di Sardex risponde perfettamente a questa visione: facendo lavorare insieme più aziende locali si genera un circolo virtuoso a vantaggio dell’intero sistema economico sardo.
Il circuito ha permesso a Bagella di avviare collaborazioni significative, come con il fotografo Gianmichele Manca e l’agenzia di marketing Why Company. Queste partnership, realizzate grazie all’uso dei crediti Sardex, hanno supportato Bagella nello sviluppo di nuovi progetti e nel miglioramento della comunicazione aziendale. L’utilizzo dei crediti ha incentivato investimenti che altrimenti sarebbero stati più difficili da sostenere, favorendo l’innovazione e la crescita.
Tra i progetti futuri, Bagella intende consolidare il proprio percorso nel design e nella creazione di collezioni personalizzate, distinguendosi da un mercato sempre più omologato, dove i prodotti risultano spesso standardizzati e privi di identità. L’obiettivo è offrire capi unici, legati al territorio e realizzati attraverso una filiera che coinvolga manodopera locale, in condizioni di lavoro eque e nel rispetto di principi di sostenibilità. Questa scelta, che promuove un’economia più giusta e radicata nel contesto regionale, rappresenta un’alternativa consapevole alla fast fashion e si allinea perfettamente con la filosofia del circuito Sardex, orientata alla valorizzazione delle economie locali e alla circolazione virtuosa delle risorse.