Sabato e domenica gli appuntamenti di chiusura dell’Aprile Libertario del Ticcu Socialclub di Sassari

Due prestigiosi appuntamenti per la chiusura della settima edizione dell’Aprile Libertario del Ticcu Socialclub di Sassari. Sabato 27 aprile (ore 19:00) e domenica 28 (ore 18:00) ospiti due giovani antropologi, autori negli ultimi anni di numerosi studi e saggi, entrati a pieno diritto fra le più importanti e innovative pubblicazioni in materia dell’ultimo decennio.

Il primo dei due appuntamenti prevede (sabato 27) la presentazione de Senza confini: una ethnographic novel, è una etnographic novel che unisce la ricerca antropologica con il racconto scritto e disegnato, nata dall’esigenza di dare uno sguardo nuovo alle storie del nomadismo contemporaneo e all’esperienza vissuta dai migranti del nuovo millennio. Francesca Cogni e Andrea Staid si sono incontrati con i loro differenti approcci, per tessere una ragnatela di storie e incontri transnazionali, la cui complessità e ricchezza sarebbe stata difficile da restituire con la sola forma scritta. Un pittore congolese che sogna l’Africa dalla periferia di Milano; un giornalista gambiano attivista e reporter del movimento dei rifugiati a Berlino; un militante turco scappato dal carcere e dalle torture; un “rifugiato al quadrato” palestinese di famiglia, siriano di nascita, berlinese per necessità; una rapper americana nata a Buffalo, cresciuta in Florida, emigrata in California, che con i suoi testi racconta i margini della società occidentale… Immobilità, attesa, ma anche lotta e resistenza su piccola e grande scala, per uscire dall’etichetta di “rifugiato” ed essere finalmente considerati donne e uomini, per immaginare e costruire insieme un mondo dove gli unici stranieri siano il razzismo e la discriminazione.

Domenica 28 (ore 18:00) invece, Matteo Meschiari presenterà il suo Bambini, un manifesto politico. Perché bambini? Perché è tempo di svegliarsi. Perché per disinnescare la forza eversiva dell’infanzia, la biopolitica famigliare e sociale non si limita a intervenire in età scolare e prescolare, ma risale alle fasi precoci: svezzamento, parto, gravidanza. Assimilato a un pet da investire di cure, deresponsabilizzato rispetto a corpo, alterità e ambiente, iperresponsabilizzato come un piccolo adulto, il bambino è onnipresente a livello mediatico ma è il perenne assente politico. La delega elettorale scoraggia la partecipazione diretta, i guru dell’azione paralizzano l’individuo con macroproblemi inaffrontabili. È probabilmente arrivato il momento di elaborare delle tattiche di resistenza domestica, di ripensare l’idea di comunità a partire dal bambino. Perché concentrarsi sui piccoli di Sapiens non significa propugnare un’assurda bambinocrazia o avallare una retorica del futuro a tutti i costi, ma vuol dire selezionare un tema sociale occulto, esplorarlo, metterlo a nudo, per criticare i fondamenti di un’ideologia totalitaria. La nostra.

Matteo Meschiari (Modena, 28 novembre 1968) è un antropologo e scrittore italiano. Dal 2015 è professore associato all’Università di Palermo dove insegna Geografia e Antropologia della comunicazione. Precedentemente, come ricercatore in Beni Demoetnoantropologici, ha insegnato Antropologia culturale e Antropologia del paesaggio. Ha inoltre insegnato in Francia nelle università di Lione, Avignone e Lille.

Andrea Staid è un docente di antropologia culturale e visuale presso la NABA di Milano, direttore della biblioteca/antropologia Meltemi.

Francesca Cogni è una videomaker e disegnatrice. Con il disegno, il video e l’animazione sperimenta forme di documentazione di luoghi, abitanti, percorsi e tematiche della contemporaneità. Usa il disegno come strumento di osservazione, di restituzione, di relazione e di scambio. Le storie raccolte diventano film, serie di disegni, libri autoprodotti. Lavora prevalentemente su temi legati alle migrazioni, le lingue, la diversità culturale, la sostenibilità, l’autoproduzione e l’auto-organizzazione. La sua ricerca artistica si accompagna e si nutre di progetti educativi in ambito prevalentemente sociale (laboratori, corsi, lezioni, proiezioni), in cui il video e il disegno diventano strumenti collettivi per confrontarsi, riflettere, raccontare la realtà e raccontarsi. Lavora da sola o in collaborazione con antropologi, artisti, danzatori, musicisti, architetti.

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