Sassari. Venerdì 28 maggio, in occasione della Settimana Mondiale della Tiroide, che si celebra dal 24 al 30 maggio, il Policlinico Sassarese offrirà controlli gratuiti per la popolazione. L’iniziativa di prevenzione e informazione per l’edizione 2021 ha come tema “Tiroide e pandemia da Covid-19”, per le fragilità correlate alle malattie tiroidee, ed è organizzata in Italia da Associazione Italiana della Tiroide, Società Italiana di Endocrinologia, Associazione Medici Endocrinologi, European Thyroid Association, Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, Comitato Associazioni Pazienti Endocrini, Società Italiana Unitaria di Endocrino-Chirurgia, Associazione Italiana Medici Nucleari, Società Italiana di Gerontologia e Geratria.
Gli specialisti in endocrinologia della struttura di viale Italia eseguiranno visite ed ecografie. È obbligatoria la prenotazione al numero 079-222706, attivo dalle 8:30 alle 13:30. Posti limitati.
Le patologie tiroidee, dette tireopatie, sono estremamente comuni nella popolazione generale, soprattutto nel sesso femminile, in cui sono circa quattro volte più frequenti.
In Sardegna, la loro frequenza appare particolarmente elevata, forse per una predisposizione genetica e ambientale, forse per una maggiore attenzione in termini di ricerca diagnostica.
La funzione della tiroide. La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla localizzata nella regione anteriore del collo. “Gli ormoni da essa prodotti – spiega Laura Olita, endocrinologa che si occupa dei pazienti in carico alla Chirurgia Bariatrica – regolano l’accrescimento e lo sviluppo del sistema nervoso nel bambino e, in tutte le fasi della vita, agiscono sul metabolismo energetico, sul battito cardiaco, sulla pressione arteriosa, sull’umore, sul ritmo sonno-veglia e sul ciclo mestruale. Al giorno d’oggi l’esame più frequentemente utilizzato nella diagnosi delle malattie tiroidee è l’ecografia. Il dosaggio dell’ormone TSH, che si esegue tramite prelievo di sangue, permette di sospettare un’alterazione della funzione tiroidea”.
Le patologie. Le tireopatie più comuni sono rappresentate dai noduli tiroidei e dalla tiroidite cronica. “I noduli tiroidei – spiega Luca Pes, endocrinologo e referente dell’Ambulatorio di Endocrinologia – hanno una frequenza impressionante. Le moderne apparecchiature ecografiche permettono di individuarne almeno uno nel 65% circa di tutti i soggetti. Nella maggioranza dei casi non costituiscono una malattia grave, perché spesso hanno natura benigna, non alterano la funzione della tiroide, sono asintomatici, vengono scoperti per caso e richiedono soltanto un monitoraggio nel tempo. Una minoranza dei casi, tuttavia, ha natura maligna o dimensioni rilevanti e rende necessari ulteriori accertamenti ed eventuali terapie”.
La tiroidite cronica ha una frequenza meno definita, ma certamente molto rilevante. È una persistente infiammazione della tiroide che, di per sé, è del tutto asintomatica e sostanzialmente innocua. “Nel tempo, tuttavia, può causare una riduzione della funzione tiroidea, cioè l’ipo-tiroidismo, e richiedere un trattamento farmacologico sostitutivo in una certa quota dei soggetti affetti. Tale condizione richiede maggiore attenzione in particolari situazioni, ad esempio in gravidanza”, aggiunge lo specialista.
Il percorso chirurgico. La valutazione endocrinologica, completa di ecografia della tiroide, fornisce un primo inquadramento delle patologie tiroidee e permette di definire l’eventuale necessità di esami aggiuntivi, che possono includere esami del sangue specifici, biopsia – ovvero l’ago-aspirato-, tac o altro. Sulla base di queste informazioni, al Policlinico Sassarese è possibile scegliere il percorso diagnostico, terapeutico o anche chirurgico più adeguato. In particolare, in caso fosse necessario operare, il paziente può essere indirizzato all’Unità Operativa di Chirurgia Generale diretta da Francesco Balestra, dove da settembre dello scorso anno a oggi sono stati effettuati 30 interventi per patologie tiroidee. Il reparto utilizza tecniche chirurgiche mininvasive, con una degenza di un massimo di 48 ore e liste d’attesa contenute.
“Nel nostro reparto – spiega Balestra – eseguiamo interventi di tiroidectomia totale, per l’asportazione completa, o l’emitiroidectomia, cioè l’asportazione parziale, della ghiandola tiroide patologica. La tipologia di intervento viene sempre concordata con lo specialista endocrinologo di riferimento, che poi riprenderà in carico il paziente dopo l’intervento”.