E venne il giorno. Il giorno della chiusura della prima edizione di “S.E.F. (Sport, Educazione, Formazione)”, progetto di formazione umana e sportiva immaginato dalla Fondazione Torres e sposato senza esitazione dalla Torres con il coinvolgimento del Settore Giovanile rossoblù. Progetto rivolto ai calciatori dell’under 17 e a volte anche dell’under 15 della Torres – affiancati dagli immancabili e preziosi tecnici istruttori e dirigenti del vivaio sassarese – percorso lungo il quale è stata declinata la tematica del rispetto, affidando a relatori d’eccezione la conduzione degli incontri con i ragazzi e dedicandone uno ai genitori dei ragazzi stessi.
Ospiti di Fabrizio Pilo, tifoso torresino e ospitale padrone di casa nella modernissima sede Verde Vita, gli artefici e i protagonisti di questa straordinaria storia di sport e formazione si sono incontrati per celebrare l’ultimo atto dell’iniziativa che, in realtà, già guarda all’orizzonte del 2024.
È stata avviata una interazione con alcune importanti società della Premier League, optando infine per il Chelsea. Il ragazzo che a fine luglio partirà per l’Inghilterra a vivere esperienza di circa 8 giorni fra tecnica, tattica, preparazione fisica e socializzazione – in un contesto altamente professionalizzato a cura dei tecnici e degli esperti dei Blues – avrà la possibilità di crescere anche culturalmente, frequentando una scuola inglese per circa due ore al giro.
“Con Stefano avevamo un traguardo da raggiungere, possiamo dire di averlo tagliato. Nel 2024 andremo avanti allargando il nostro raggio d’azione, vorremmo allargarci anche alle società amiche dando possibilità che a chi veste altre maglie e condivide i nostri valori di vivere queste opportunità”. Ci sono in prima fila l’assessore al bilancio Carlo Sardara e quello allo Sport Rosanna Arru, Pierluigi Pinna della proprietà Abinsula, la Fondazione Torres rappresentata oltre che dal suo presidente, dal vice presidente Nicola Usai, dal direttore generale Massimo Pedoni e dal garante Andrea Ena, Pierpaolo Garau in rappresentanza della prima squadra, lo staff tecnico Settore Giovanile capitanato da Luca Raineri, Mario Desole e Mario Pompili, il regista Paolo Pisanu e la memoria storia torresina zio Guido Garrucciu, presidente onorario del club.
Parte un conto alla rovescia sullo schermo, c’è sana tensione in sala, i ragazzi attendono di sapere chi di loro prenderà in luglio il volo per Londra e il sogno Chelsea: compare una maglia blues, quella del Chelsea, su cui si legge il nome di Marco Mudadu: è lui il selezionato, sarà lui a vivere questa meravigliosa esperienza oltre Manica.
“Dopo 120 anni siamo ancora qui, con gli stessi obiettivi: formare persone e non solo atleti. S.E.F. Sport, Educazione e Formazione è progetto presentato a novembre. Siamo stati impegnati con una donazione e con l’organizzazione di questa serie di eventi che oggi si concludono: un piccolo grande master dedicato ai giovani, della durata di una stagione sportiva, in cui concetto di rispetto è declinato in tutte le sue forme. Lo abbiamo fatto grazie all’imprescindibile supporto offerto dalla Torres, e mi piace ricordare l’incontro guidato proprio da Stefano Udassi all’interno dello spogliatoio torresino, improntato sul tema del rispetto per la storia, la maglia e la tradizione. E poi ancora Emanuele Rotondo e il rispetto per l’avversario. Le problematiche del rispetto per la diversità e la lotta al bullismo con il campione italiano dei massimi Tore Erittu. Il rispetto per i ruoli con Riccardo Pazzona, psicologo dello sport. Di rispetto per l’ambiente abbiamo parlato con Fabrizio Pilo, e di rispetto per la comunicazione con i giornalisti Franco Ferrandu, Giovanni Dessole e Francesco Salis. Con la società avevamo un obiettivo: premiare il merito, e non solo quello sportivo. Premiare un ragazzo che meritasse, dentro e fuori dal campo” spiega il presidente della Fondazione Umberto Carboni, con al suo fianco il presidente della Torres Udassi.
“Va detto grazie all’impegno dei ragazzi e delle loro famiglie – ribatte Carboni –. Ai soci della Fondazione Torres, grazie a cui la Fondazione esiste e il progetto è andato avanti. Grazie a tutti i relatori che hanno dato una mano incredibile. Grazie al press office della Torres che ha seguito ogni appuntamento. Grazie ad Antonello Fadda e Fabrizio Pilo che ci hanno ospitato nelle sedi di Character e Verde Vita. Grazie al presidente Stefano Udassi, con cui siamo stati in linea sin dal primo secondo”.