Sassari. Nei sei mesi tra giugno e dicembre 2024, la Polizia locale, in collaborazione con istituzioni e realtà locali, ha portato avanti il progetto “On the road” per sensibilizzare i giovani sui rischi della guida sotto l’effetto di alcol e droghe. L’iniziativa, resa possibile grazie a un finanziamento ministeriale ottenuto dal Comando di via Carlo Felice, ha coinvolto circa 5.000 giovani dai 14 anni in su, attraverso incontri nei luoghi di ritrovo serali e nelle scuole.
I dettagli del progetto sono stati presentati ieri mattina nella sala Langiu dal sindaco Giuseppe Mascia, dal comandante della Polizia locale Gianni Serra, dal docente di Scienza politica dell’Università di Sassari Marco Calaresu, da Claudia Spanu della cooperativa Gaia Scienza, che ha curato con gli agenti la parte operativa, e da una rappresentante della società Pubblicitas, responsabile della comunicazione.
Tra giugno e ottobre, educatori e agenti hanno incontrato i giovani nei principali luoghi di aggregazione, tra cui piazza Tola, piazza d’Italia, piazza Castello, Platamona e altri spazi della movida. Utilizzando video diffusi anche su TikTok, visori che simulano l’alterazione psico-fisica e gadget informativi, il progetto ha proposto un approccio interattivo per far comprendere i pericoli della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. Da ottobre a dicembre, l’iniziativa è proseguita con incontri nelle scuole superiori e ulteriori attività nelle piazze cittadine.
Parallelamente, la Polizia locale ha intensificato i controlli, monitorando gli incidenti stradali con giovani conducenti coinvolti. I dati raccolti indicano una riduzione degli incidenti e del numero di giovani fermati alla guida in stato di alterazione rispetto allo stesso periodo del 2023.
Un aspetto centrale del progetto è stata l’indagine condotta dall’Università di Sassari, con il Dipartimento di Giurisprudenza e il professor Marco Calaresu. Lo studio ha coinvolto quasi 700 giovani tra i 18 e i 25 anni, ai quali sono state sottoposte 33 domande per analizzare percezioni e comportamenti in relazione all’uso di alcol e droghe prima di mettersi alla guida. I risultati mostrano che il 62,2% degli intervistati considera estremamente rischiosa la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mentre il 49,8% ha la stessa percezione per l’alcol. Tuttavia, la percentuale di chi ha ammesso di essersi messo alla guida dopo aver bevuto o assunto sostanze aumenta con l’età: dal 17,5% tra i 18-19enni al 48,9% tra i 24-25enni. Inoltre, il rischio cresce con gli anni di possesso della patente: il 12,9% dei neopatentati ha dichiarato di aver guidato in stato di alterazione, percentuale che sale al 62,8% tra chi ha la patente da 5-7 anni.
L’indagine ha evidenziato anche l’importanza delle campagne di sensibilizzazione mirate. I giovani hanno sottolineato la necessità di una maggiore presenza sui social e di incontri nelle scuole. Tra le iniziative più efficaci del progetto, l’installazione di una postazione mobile ha permesso di familiarizzare con i pre-test per la rilevazione del tasso alcolemico, superando la percezione punitiva di questo strumento e rafforzando il concetto di prevenzione. Anche i visori, attraverso simulazioni pratiche, si sono rivelati utili per far comprendere gli effetti dell’abuso di alcol sulla capacità di guida.
L’approccio interattivo e la partecipazione attiva dei giovani hanno favorito un dialogo aperto con le forze dell’ordine, contribuendo a creare maggiore consapevolezza sui rischi legati alla guida in stato di alterazione. I dati raccolti e le metodologie adottate confermano l’efficacia del percorso intrapreso e offrono spunti per future iniziative di prevenzione.