Sassari. Questa mattina, nella sala giunta del Palazzo della Provincia, è stato presentato alla stampa l’imponente lavoro di restauro e riqualificazione della Sala Sciuti, chiusa da oltre dieci anni, con un intervento di recupero che è durato circa due anni.
I lavori per la realizzazione del Palazzo della Provincia, conosciuto anche come Palazzo Sciuti, proprio per la sala che ospita, iniziarono, con la posa della prima pietra, nel 1873 e si conclusero dopo soli 5 anni. L’edificio venne infatti inaugurato nel 1878.
La Sala Sciuti, destinata nel tempo a sala consiliare, con volte dell’altezza di oltre 12 metri, si presenta oggi in tutta la sua magnificenza e regalità, restituendo ai sassaresi e a tutti i sardi, un monumento architettonico di grande pregio. Il grande salone, con i suoi meravigliosi affreschi come “L’ingresso di Giommaria Angioy a Sassari” e “La Proclamazione della Repubblica Sassarese”, terminato nel 1882, aveva bisogno di un importante lavoro di riqualificazione.
Nei primi anni ’70 infatti il Palazzo della Provincia, a seguito della necessità di creare nuovi spazi da destinare a uffici, subì un intervento di riqualificazione della copertura, con la sostituzione dell’originario tetto in legno con una moderna struttura in cemento armato, intervento che determinò la lesione della volta della Sala Sciuti in corrispondenza della raffigurazione di Eleonora d’Arborea. I primi segnali della presenza della lesione iniziano a verificarsi alla fine degli anni ’70, ma è solo intorno al 2008 che viene avviata una adeguata campagna di monitoraggio strutturale con lo scopo di verificare se il fenomeno fessurativo in atto si fosse stabilizzato o meno e determinare, di conseguenza, quali interventi strutturali fossero più idonei per l’intero Palazzo. Nel 2010, a scopo precauzionale, la sala Sciuti venne interdetta al pubblico e contemporaneamente furono sospese le sedute consiliari.
Considerata l’importanza della Sala Sciuti per il suo valore artistico e monumentale, l’amministrazione provinciale nel 2018 stanzia le risorse finanziarie necessarie all’avvio dell’intervento di restauro. È il marzo 2018 quando il settore edilizia e patrimonio della provincia, guidato dal dirigente architetto Vittoria Loddoni, avvia l’intervento di restauro e consolidamento della Sala Sciuti, con l’approvazione di uno studio di fattibilità tecnica e economica, predisposto dal responsabile unico del procedimento, architetto Roberto Spurio, propedeutico alla procedura di affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per la predisposizione delle successive fasi progettuali e di esecuzione, che ha visto vincitore, nel mese di gennaio 2019, il raggruppamento temporaneo di professionisti composto dall’architetto Alessandro Baldassari di Pisa, dall’architetto Gabriela Innocenti di Genova, dallo Studio Solmona di Sassari e dalla restauratrice Giuseppina Ianiri di Olmedo.
Il progetto definitivo prima ed esecutivo poi, vengono predisposti con la costante collaborazione della Soprintendenza di Sassari e nel mese di ottobre 2019 vengono avviate le procedure per l’affidamento dei lavori di restauro e consolidamento del Sala Sciuti aggiudicati a maggio 2020, a favore del Consorzio stabile Imprenet di Ponte San Nicolò (PD) con l’impresa esecutrice Franco Orrù di Arzana. L’importo dell’intervento principale è attestato su 916 mila euro, di cui euro 600 mila per lavori, che hanno consentito il restauro della volta e delle superfici pittoriche dell’intera sala, ai quali si sono aggiunti due successivi interventi di completamento, il primo per 100 mila euro che ha interessato il sistema audio ed il secondo intervento, pari a 60 mila euro che ha interessato il recupero del pavimento, al fine di procedere al risarcimento di tutte le lesioni presenti. L’intervento complessivo, pari ad oltre un milione di euro, è stato finanziato per intero dalla Provincia di Sassari con risorse finanziarie proprie.
I lavori iniziati a settembre 2020, inizialmente previsti per una durata di circa 10 mesi, a causa dell’emergenza sanitaria in atto e alla conseguente difficoltà nella reperibilità dei materiali necessari al restauro e consolidamento della volta, hanno subito un ritardo di circa 12 mesi e di fatto si sono conclusi a maggio del 2022. Si tratta di un grandissimo intervento di restauro e consolidamento delle pareti affrescate e della volta, la cui superfice è pari a circa 280 metri quadri: alcune parti erano rovinate da infiltrazioni d’acqua e umidità che arrivavano dal sottotetto.
“Abbiamo voluto fortemente questo intervento – ha commentato il commissario straordinario Pietro Fois –. Il palazzo Sciuti, sede della Provincia di Sassari, proprio perché rappresenta l’intero territorio provinciale, meritava di essere rimesso in sicurezza e restituito ai cittadini in tutto il suo splendore originale. Visto l’imponente lavoro fatto, prima delle operazioni conclusive di sistemazione degli scranni del consiglio provinciale, la Provincia di Sassari ha deciso, dal mese di settembre, di aprire al pubblico la sala Sciuti e tutte le sale storiche del palazzo per consentire alla città di ammirare il gran lavoro di restauro che la Provincia ha concretizzato in questi ultimi due anni.”