Sabato 26 ottobre, la trasmissione Linea Verde Start di Rai 1, condotta da Federico Quaranta, dedica un intero episodio all’arte orafa di Oristano. A farla da protagonista saranno i maestri orafi Nanni e Pierluigi Rocca, un nome che evoca storia e tradizione nella lavorazione dei metalli preziosi. L’appuntamento è fissato per le 12:00 e offre un’opportunità unica per scoprire l’eccellenza dell’artigianato sardo.
Le telecamere di Rai 1 hanno fatto visita alla bottega Rocca, situata in via Figoli, dove la famiglia Rocca, attiva da ben sei generazioni, continua a mantenere viva l’antica tradizione della filigrana sarda. Quella dei Rocca è una delle famiglie di orafi più longeve non solo della Sardegna, ma dell’intero territorio italiano. Attraverso interviste e riprese, il programma esplorerà non solo il talento artigiano, ma anche la storia di un’impresa che ha saputo coniugare passione, tradizione e innovazione.
Da oltre trent’anni, Nanni e Pierluigi Rocca realizzano gioielli in oro e argento, ognuno dei quali è un pezzo unico, frutto di un’attenta ricerca storica e di abilità artigianali tramandate di padre in figlio. L’arte orafa della famiglia è caratterizzata da una profonda conoscenza dei materiali e delle tecniche tradizionali, che trovano espressione in creazioni che vanno oltre il semplice ornamento, diventando autentici racconti di cultura e identità.
La bottega Rocca è un luogo dove passato e presente si intrecciano. L’uso di strumenti tradizionali, come il “fodde”, il mantice a manovella, ricorda l’antica pratica di fondere metalli. Qui, i maestri orafi sanno trasformare materiali anche poco pregiati in opere d’arte, utilizzando la loro estro e creatività per soddisfare anche le richieste dei clienti meno abbienti. Con un po’ di magia, il vetro colorato diventa gioielli che, sebbene economici, vengono indossati con orgoglio.
Tra i loro manufatti più noti ci sono “ispuligadentes”, “canzos de prata”, “aneddos lados” e molte altre creazioni che riflettono la devozione e l’identità culturale della Sardegna. Le donne sarde, durante le cerimonie, indossano con fierezza questi gioielli, che accompagnano abiti tradizionali, facendo così vivere l’arte orafa come parte integrante delle tradizioni locali.
Un aspetto distintivo dell’arte dei Rocca è la loro capacità di rielaborare modelli storici. Fin dal 1700, la famiglia ha custodito modelli di collane, spille e altri ornamenti tradizionali, utilizzando tecniche di modellazione e fusione che affondano le radici nella cultura sarda. La collezione “Ori di Tharros” è una testimonianza di questo impegno, così come le mostre itineranti che raccontano la storia del gioiello in Sardegna.
Le creazioni dei Rocca non sono solo pezzi decorativi, ma veri e propri documenti storici che raccontano l’evoluzione della società sarda attraverso i secoli. Le antiche attrezzature orafe esposte nel loro laboratorio offrono uno spaccato affascinante dell’artigianato del XIX secolo, unendo tradizione e innovazione.
Da oltre vent’anni, Nanni Rocca promuove la cultura dell’arte orafa attraverso progetti come “Prendas contra s’ogu malu”, una mostra dedicata agli amuleti sardi. Ogni gioiello esposto è documentato sotto il profilo storico e culturale, contribuendo a una comprensione più profonda delle tradizioni e delle simbologie locali. Le conferenze tematiche organizzate attorno a questa mostra arricchiscono ulteriormente l’offerta culturale, rendendo accessibile a tutti un patrimonio inestimabile.
Le opere dei Rocca hanno trovato riconoscimenti internazionali, esibite in prestigiose location come New York, Ginevra e Roma. Gioielli realizzati per figure illustri, come rosari per Papa Giovanni Paolo II, dimostrano la reputazione e l’abilità artigianale di questa famiglia.
Il laboratorio dei Rocca è oggi un punto di riferimento per chi desidera scoprire l’autenticità dell’artigianato sardo. Nanni e suo figlio Pierluigi continuano a rielaborare e reinventare la tradizione, mantenendo viva una storia che affonda le radici nella cultura e nell’identità sarda.