Olbia partecipa alla Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, che inaugurerà oggi, 22 maggio, e resterà aperta al pubblico fino al 21 novembre p.v. Nello specifico, la città sarà presente alla Mostra di Architettura dal titolo How will we live together? a cura di Hashim Sarkis, nel padiglione dedicato all’Italia. Il progetto, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si fonda sulla ferma convinzione che l’architettura debba contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita fornendo adeguate risposte agli epocali mutamenti ambientali e sociali in atto.
«Il nome del padiglione è “Comunità resilienti”. – afferma il sindaco Settimo Nizzi – La Città di Olbia è stata scelta dal curatore Alessandro Melis proprio per il particolare valore dell’esperienza in corso, per il ruolo attivo ed innovativo che accompagna la sua Agenda Urbana e l’intervento integrato ITI OLBIA “Olbia Città Sostenibile Solidale Sicura”, il progetto sperimentale di rigenerazione urbana ed inclusione sociale».
Il Piano Strategico “Olbia Città d’Europa” è stato il punto di partenza per lo sviluppo sostenibile del territorio urbano nel medio-lungo periodo, nel rispetto del capitale sociale, ambientale ed economico locale, una strategia di resilienza urbana indispensabile per affrontare le difficoltà di nuovi modelli di società ed economia sulla comunità. In questo ambito, il progetto di rigenerazione urbana ITI Olbia prevede un intervento nell’area urbana sud del golfo per re-innescare processi attivi ed integrati di inclusione che mobilitino peculiarità ambientali, luoghi della cultura e del sociale, scuole, spazi pubblici, per una comunità che in quel territorio vive, studia e lavora. Nell’area industriale di Olbia si sviluppa il progetto svolto nell’ambito del blocco didattico Città e territorio, Dadu, Uniss, con una strategia di costruzione di socialità e generazione urbana attraverso interventi puntuali, nuclei di urbanità in grado di diffondere qualità urbana nell’intera area assumendo come orizzonte una città ambientale ancorata all’ecomosaico dell’area stessa.
«Ringraziamo la Fondazione Giovanni Michelucci e l’Università di Sassari, Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica, per il prezioso contributo che ha reso possibile la nostra partecipazione alla prestigiosa manifestazione» conclude il Primo Cittadino.