L’avvio dell’imposta di soggiorno a Quartu slitta di qualche mese. Il Consiglio comunale, nella seduta del 25 febbraio, ha approvato un emendamento proposto dal sindaco Graziano Milia che posticipa al 1° giugno 2025 l’introduzione della tassa, concedendo così un periodo di transizione più ampio per le strutture ricettive. La decisione si accompagna ad alcune modifiche al regolamento che disciplina l’imposta, introdotta nei mesi scorsi per finanziare interventi a sostegno del turismo locale.
L’imposta di soggiorno, destinata a essere applicata dal 1° marzo al 31 ottobre, è stata pensata per generare un’entrata annuale stimata in 200mila euro. Le risorse raccolte saranno utilizzate per promuovere il settore turistico, sostenere le strutture ricettive, migliorare la manutenzione e la fruizione del patrimonio culturale e ambientale, oltre a sviluppare i servizi pubblici correlati.
Nei mesi scorsi la Giunta comunale aveva già rivisto le tariffe da applicare nelle strutture ricettive, riducendole per uniformarle a quelle in vigore in altre località dell’area metropolitana. Per il 2025, l’imposta sarà di 2 euro per gli alberghi a quattro stelle e superiori, 1,50 euro per quelli a tre stelle e 1 euro per le strutture a due stelle. La stessa tariffa di 1 euro sarà applicata alle strutture extralberghiere e agli immobili privati destinati a fini turistici.
Le modifiche approvate in Consiglio comunale riguardano anche gli adempimenti amministrativi per la gestione dell’imposta. Il regolamento prevede ora disposizioni più chiare sulla presentazione della dichiarazione annuale all’Agenzia delle Entrate e delle dichiarazioni trimestrali al Comune. Per queste ultime, nel caso in cui nel periodo di riferimento non si siano registrati ospiti, sarà comunque necessario inviare una comunicazione. Il versamento dell’imposta dovrà avvenire entro il 16 del mese successivo al trimestre di riferimento, utilizzando le modalità previste dal Comune, tra cui il sistema PagoPa e il modello F24.
Il rinvio al 1° giugno 2025 dell’applicazione della tassa è stato motivato dalla necessità di garantire una transizione ordinata e informata. Il tempo aggiuntivo permetterà di diffondere le informazioni attraverso i canali istituzionali, formare il personale delle strutture ricettive per spiegare in modo chiaro agli ospiti le modalità di applicazione dell’imposta e ridurre il rischio di disagi per chi ha effettuato prenotazioni prima dell’entrata in vigore della misura. Dal 2026, la tassa tornerà ad applicarsi regolarmente dal 1° marzo al 31 ottobre.
