Domani a Cagliari la conferenza “Le carte raccontano: arte, devozione e società negli archivi confraternali”

Nel Museo del Tesoro di Santa Eulalia allestita una mostra con alcuni tesori custoditi nei fondi archivistici delle arciconfraternite del quartiere

Cagliari. Nel corso degli ultimi mesi il complesso monumentale di Sant’Eulalia, grazie all’attività dell’Associazione Sant’Eulalia (di cui è presidente il parroco mons. Marco Lai), è stato al centro di un vasto progetto di riqualificazione e rilancio del proprio patrimonio, avviato per volontà della Parrocchia al fine di riportare i diversi siti al centro dell’attenzione di cittadini e turisti.

Nell’ambito di tali interventi si è inteso dare ampio spazio e visibilità anche al ricco Archivio Storico Parrocchiale, che costituisce la memoria storica del quartiere della Marina a partire dalla seconda metà del XVI secolo. La valorizzazione del complesso archivistico, peraltro già iniziata da alcuni anni, garantirà nel prossimo futuro il totale riordino del fondo documentario e, di conseguenza, si potrà aprire l’archivio a studiosi e cittadini interessati.

La conoscenza e promozione dell’archivio deve passare, com’è ovvio, anche attraverso un’attività di divulgazione dei suoi contenuti nelle sedi adeguate, per aprirlo il più possibile alla città e perché possa dialogare con le istituzioni e gli altri archivi del territorio.

L’importanza dell’archivio parrocchiale – come del resto degli archivi in generale – non è legata solo a interessi specialistici o ad argomenti di nicchia e particolari ma, al contrario, il loro studio apre al fruitore tutta una serie di prospettive che riguardano la storia della società e della civiltà umana in generale, vista in tutti i suoi aspetti, dai più minuti ai più rilevanti.

Si può affermare in sostanza che gli archivi sono importanti non in quanto tali o in quanto custodi di oggetti pregevoli, ma perché essi costituiscono la memoria della comunità; non esiste racconto che parli di persone e storie umane che non debba passare attraverso la ricerca negli archivi e, tra questi, quelli parrocchiali sono una fonte di primaria importanza, perché in essi troviamo il racconto della vita e delle attività delle generazioni che ci hanno preceduto, che noi possiamo conoscere sotto diversi punti di vista, che siano essi sociali o religiosi, ma anche economici e culturali. Tutti questi aspetti hanno forgiato l’immagine e l’identità dei luoghi in cui noi oggi ancora viviamo e ci troviamo ad operare, luoghi che, senza uno studio attento e appassionato delle fonti storiche, non riusciremmo a capire e a interpretare pienamente.

Restando nell’ambito dell’argomento della conferenza che si è organizzata per il prossimo 17 dicembre 2021, alle ore 17.30 al Teatro Santa Eulalia, la scelta di puntare l’attenzione sulla storia delle confraternite di Cagliari e, in particolare, del quartiere della Marina, non vuole essere rivolta a un pubblico di addetti ai lavori; al contrario, l’argomento è di interesse molto generale e si potrebbe dire quasi “popolare”, in quanto la storia degli enti assistenziali e religiosi quali erano le confraternite si lega strettamente alla vita della società urbana di Cagliari e alla sua gente negli ultimi cinque secoli; in sostanza quando ci si approccia ai documenti relativi alle confraternite si è certi di avere a che fare con la storia delle persone che di esse facevano parte e che con esse interagivano per varie ragioni, che sono di vita, di lavoro e, in ultimo, di morte.

Contestualmente all’evento verrà allestita nei locali del Museo del Tesoro di Santa Eulalia una piccola mostra documentaria, che si pone l’obiettivo di presentare al pubblico alcuni dei tesori custoditi nei fondi archivistici delle arciconfraternite del quartiere, con particolare riferimento a quella del Santo Sepolcro. La mostra resterà visitabile anche nei giorni successivi all’incontro.

Exit mobile version