Durante la due giorni milanese di Smau, dedicata all’innovazione e alla collaborazione tra imprese, startup e amministrazioni pubbliche, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Cagliari (CTE DLab) è salita sul podio del Premio Innovazione Smau 2025. Il riconoscimento, giunto alla diciannovesima edizione, ha valorizzato progetti capaci di sperimentare e investire nel cambiamento, insieme alle CTE di Taranto, Napoli, Matera e Torino.
Il progetto premiato, sviluppato dal Cagliari DLab in collaborazione con CRS4 e Abinsula, applica la comunicazione quantistica alla mobilità pubblica urbana. Al centro dell’iniziativa c’è un gateway IoT da installare a bordo dei veicoli del trasporto cittadino, capace di gestire la connessione e l’elaborazione dei dati, abilitando funzioni di manutenzione predittiva e innalzando i livelli di sicurezza delle comunicazioni grazie all’utilizzo del quantum computing.
Secondo l’assessora all’Innovazione e Accessibilità Digitale Maria Cristina Mancini, il premio rappresenta un riconoscimento concreto del percorso intrapreso dal Comune di Cagliari per promuovere soluzioni digitali volte a migliorare la qualità della vita e affrontare i temi della smart mobility, della sicurezza informatica e della protezione dei dati. Ha inoltre espresso gratitudine nei confronti dei partner coinvolti nel progetto, tra cui CRS4, Abinsula, Cyber 4.0, l’Università di Cagliari, WindTre, WiData e Greeshare.
Il dirigente IT del Comune e responsabile del progetto CTE DLab, Riccardo Castrignanò, ha sottolineato come la diffusione dei computer quantistici renda necessario anticipare le sfide legate alla sicurezza digitale. Con l’aumento della potenza di calcolo di queste tecnologie, le chiavi crittografiche oggi in uso nei sistemi bancari e nelle transazioni online potrebbero diventare vulnerabili. La comunicazione con crittografia quantistica, applicata al trasporto pubblico, consente di garantire livelli di protezione più elevati in un contesto urbano sempre più interconnesso.
Castrignanò ha evidenziato inoltre l’importanza formativa del progetto, che introduce un nuovo linguaggio di programmazione e un paradigma differente rispetto ai modelli tradizionali. La sperimentazione del Cagliari DLab rappresenta così un passo strategico per prepararsi all’impatto del quantum computing e al tempo stesso un’opportunità di crescita per ricercatori e imprese impegnate nell’evoluzione tecnologica delle città intelligenti.

































