La Sardegna donerà l’olio che alimenta la lampada votiva sulla tomba di San Francesco ad Assisi

Il 4 ottobre il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu accenderà la lampada votiva dei Comuni d'Italia con l'olio donato dall'Isola

Nel giorno della memoria liturgica del 4 ottobre 2021, la Sardegna donerà l’olio che alimenta la lampada votiva sulla tomba di San Francesco. Per la quinta volta in 81 anni (la prima nel 1948, poi nel 1963, 1981 e 2001), Cagliari avrà il grande onore di rappresentare tutti i 377 sindaci sardi e d’Italia. “Ci siamo preparati con grande partecipazione ed impegno a quest’evento”.

Questo le parole del sindaco Paolo Truzzu in occasione della conferenza stampa che si è tenuta ieri nell’aula magna del Seminario Regionale a Cagliari per illustrare il programma della due giorni del 3 e 4 ottobre di Assisi. Ben consapevole del valore fortemente simbolico del gesto, spetterà a lui l’onore di accendere la lampada perpetua sulla tomba del Santo Patrono d’Italia. “Credo – ha aggiunto visibilmente emozionato – di essere un uomo estremamente fortunato”.

La delegazione del Comune di Cagliari – ha spiegato il sindaco Truzzu – sarà composta da cinque persone: sindaco, vicesindaco, presidente del Consiglio e vice-presidenti. L’obiettivo è quello di rappresentare sia il governo, che tutto il Consiglio comunale, considerate anche tutte le limitazioni legate alla pandemia da Covid-19. Il nostro Gonfalone, medaglia d’oro al valor militare sarà presente, in posizione d’onore, a tutte le cerimonie”.

Una serie di doni verranno inoltre corrisposti in occasione degli eventi ufficiali. La prima celebrazione si svolgerà la sera del 3 ottobre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli – la Porziuncola. Verrà celebrata, durante i vespri, la solenne commemorazione del Transito di San Francesco. Le delegazioni dei Comuni, precedute dal Gonfalone del Comune di Cagliari e del Comune di Assisi, si recheranno in corteo dal Palazzo Capitano del Perdono verso la Basilica. Durante la cerimonia il sindaco Truzzu offrirà una casula mariana, realizzata da Carlo Pusceddu, un artigiano sardo, raffigurante Nostra Signora di Bonaria, come segno del vincolo di amicizia che lega le due città di Cagliari e Assisi.

Il secondo evento importante sarà quello della mattina del 4 ottobre. Alle 8:30, al Municipio di Assisi, nella sala della Conciliazione, incontro tra le autorità sarde e le autorità di Assisi e Umbre, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, e il sindaco di Cagliari terranno i discorsi di saluto. Al termine ci sarà uno scambio di doni tra i due sindaci: Truzzu donerà alla collega umbra un’opera realizzata dal maestro ceramista sardo, Ugo Serpi. Finita la cerimonia, il corteo dei Gonfaloni delle città sarde, preceduta da quelli di Cagliari e Assisi, si dirigerà verso la Basilica di San Francesco. Alle 10 la Santa Messa.

Nel terzo evento verrà effettuato il dono dell’olio che per un anno alimenterà la lampada votiva dei Comuni d’Italia. Cagliari ha fatto realizzare un’anfora in ceramica decorata, realizzata dalla maestra ceramista sarda Doriana Usai, “la stessa che realizzò l’anfora per la cerimonia di venti anni fa”, ha ricordato il sindaco Truzzu. “L’anfora, decorata a mano, reca lo stemma della città di Cagliari e la scritta “Cagliari verso Assisi 2021”: verrà offerta dalla città di Cagliari alla Basilica di San Francesco e conterrà olio affidato al sindaco di Cagliari da un fedele”. La lampada votiva sarà accesa dal sindaco Truzzu.

Il Comune di Cagliari, oltre l’anfora offrirà al Convento di Assisi il restauro di un libro dell’Archivio torico del Convento. Si tratta del documento “Ms. 82; cartaceo, sec. XVII. Compendio di alchimia, costituito principalmente da testi relativi alla distillazione delle essenze.” Il Restauro sarà realizzato dal laboratorio di restauro dei monaci di Praglia, storicamente legati al convento Benedettino della Sardegna.

Queste sono le iniziative che abbiamo messo in campo come Amministrazione comunale per quest’importante occasione”, ha concluso Paolo Truzzu. Tutte sono orientate verso il “senso di comunità” e animate da “spirito francescano”, con la consapevolezza che “siamo al servizio delle nostre comunità e della nostra Nazione”.

Ieri mattina a fare gli onori di casa mons. Antonello Mura. “A pochi giorni dagli eventi del 3 e 4 ottobre – ha detto il presidente della Conferenza Episcopale Sarda – possiamo dire che stiamo riuscendo a compiere un bel passaggio e un bel momento a realizzarli, in un tempo di pandemia e di insularità diffusa che crea un sacco di problemi, compreso il problema dei trasporti. Siamo contenti anche dei numeri che abbiamo raggiunto”.

Infatti, ogni anno durante le celebrazioni, accorrono nella cittadina umbra migliaia di pellegrini. Anche quest’anno, malgrado le misure per il contenimento e gestione dell’emergenza che hanno costretto gli organizzatori a circoscrivere la partecipazione, saranno ben 929 i pellegrini provenienti dalle diocesi sarde. Di questi, 8 sono vescovi (compresi i due emeriti di Cagliari e Oristano), 54 sacerdoti, 2 diaconi e 865 laici. Sarà presente, inoltre, il Pontificio Seminario Regionale con 5 membri dell’équipe e 46 seminaristi. Una ristretta rappresentanza di laici (16 per la celebrazione dei Primi Vespri presso la Basilica Santa Maria degli Angeli e 10 per la Santa Messa presso la Basilica superiore di San Francesco), proprio per le misure anti Covid-19, parteciperanno agli eventi più salienti delle due giornate ad Assisi. Ai 929 pellegrini si aggiunge una delegazione di circa 100 autorità in rappresentanza delle istituzioni locali (in particolare sindaci) e regionali.

All’incontro con i giornalisti anche mons. Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales-Terralba, padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del sacro Convento di assisi, la sindaca di Guasila Paola casula, in rappresentanza di ANCI Sardegna, e Alessandra Zedda. “Voglio vedere questo momento solenne come volontà di rinascita della Sardegna”, ha sottolineato l’assessora regionale del Lavoro riferendosi alle problematiche che affliggono l’Isola e acuite dalla pandemia dell’ultimo anno e mezzo.

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