Migliorare le acque in uscita dal depuratore di Santa Maria la Palma contribuendo ad abbassare i livelli di nitrati e fosfati e di conseguenza ridurre tali apporti di nutrienti nella laguna del Calich.
Questo l’obbiettivo primario alla base della realizzazione di un moderno impianto di fitodepurazione in corso d’opera e messo a punto dal Parco naturale regionale di Porto Conte. L’opera pubblica del costo di poco più di 500mila euro è stata finanziata dal fondo di sviluppo e coesione nell’ambito della programmazione territoriale della rete metropolitana del Nord Sardegna.
Nei giorni scorsi sopralluogo in cantiere del consigliere Adriano Grossi che ha avuto modo di parlare con il direttore dei lavori e progettista ing. Alessandro Idda della Ip Ingegneria srl di Sassari sullo stato di avanzamento dei lavori appaltati alla S.P.E.A. Srl di Roma.
L’opera prevede appunto la realizzazione di un impianto di fitodepurazione che si sostanzia in una vasca dotata di un letto di zoolite (silicati cristallini) materiale altamente filtrante sulla quale vengono piantumate piante acquatiche del genere Phragmites che presentano anch’esse particolari caratteristiche filtranti grazie alla simbiosi che si crea tra queste piante e i batteri aerobi che vivono nelle loro radici.
Il progetto rientra tra quelli inseriti nel contratto di laguna predisposto dal Comune di Alghero e nel quale ogni amministrazione aveva assunto degli impegni precisi in ordine al miglioramento delle acque della laguna del Calich.
“Siamo tra i pochi enti che stiamo mantenendo fede agli impegni assunti all’interno del contratto di laguna – spiega il consigliere del direttivo e vice-presidente del Parco di Porto Conte Adriano Grossi – i tre interventi che avevamo a suo tempo inserito sono in fase di ultimazione e l’impianto di fitodepurazione è uno dei questi. Gli altri due ossia la realizzazione di percorsi di fruizione ciclabili verso la laguna è in fase di ultimazione mentre il sistema di monitoraggio dei parametri chimico–fisici delle acque della laguna è già attivo. E a breve procederemo anche con la prima sperimentazione di ossigenazione del primo strato del fondo della laguna con l’utilizzo di particolari attrezzature montate a bordo di un barchino acquistato proprio per questa attività”.