Giovanni Impastato ad Alghero e Putifigari ospite del festival “Dall’altra parte del mare”

Nuovo appuntamento con le anteprime del festival “Dall’altra parte del mare”. Venerdì 7 e sabato 8 febbraio sarà ospite della rassegna organizzata dall’Associazione Itinerandia e dedicata ai libri e alle buone letture un uomo simbolo della lotta alla mafia: Giovanni Impastato, fratello di Peppino e tra i fondatori di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, impegnata nella sensibilizzazione e nel contrasto alla criminalità organizzata. Nel mini tour incontrerà il pubblico dei lettori per presentare il suo libro “Oltre i cento passi” (Edizioni Piemme), con le illustrazioni di Vauro, in cui l’autore fa il punto della situazione delle mafie e dell’antimafia in Italia.

Venerdì 7 febbraio Impastato sarà a Putifigari (ore 19:00 Auditorium Comunale) e converserà del suo libro con Martina Vacca. L’appuntamento è allestito in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Putifigari, la Co.Me.S e il Sistema Bibliotecario Coros Figulinas.

Doppio appuntamento per sabato 8 febbraio. La mattinata di sabato sarà dedicata agli alunni delle scuole medie dell’Istituto comprensivo 1 Alghero (via XX Settembre) e a quelli del Liceo Classico Giuseppe Manno che incontreranno l’autore al Teatro Civico di Alghero. Alle 19:00 – nella sala conferenze de Lo Quarter – Giovanni Impastato incontrerà i lettori e dialogherà del libro con Raffaele Sari.

Non ci sono davvero cento passi per andare da casa di Peppino a quella del boss: si tratta solo di attraversare la strada. La mafia è ancora più vicina di quanto sembra. Eppure quella distanza, anche se minima, segna un abisso tra due mentalità opposte [Giovanni Impastato]

Il libro. È la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano Badalamenti, e dall’interno di una famiglia mafiosa, Peppino scuote la Sicilia denunciando i reati della mafia e l’omertà dei suoi compaesani. Una voce talmente potente che poco più di un anno dopo, la notte tra l’8 e il 9 maggio, viene fatta tacere per sempre. Ma pure questo è uno degli errori della mafia: pensare corto. Perché, anche se non era scontato, la voce di Peppino da allora non ha mai smesso di parlare, di lottare per la dignità delle persone, di illuminare la strada. È una strada lunga, se si pensa che ancora oggi chi ha depistato le indagini sull’omicidio di Peppino ha fatto carriera, mentre chi invocava la verità non c’è più. Ma è una strada percorsa ormai da migliaia di persone. Per la prima volta, Giovanni, fratello di Peppino, che ne ha raccolto il testimone, fa il punto della situazione delle mafie – e delle antimafie – in Italia, dall’osservatorio di Casa Memoria e del Centro Impastato, da quarant’anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.

Giovanni Impastato. Nato a Cinisi nel 1953, è fratello minore di Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978. Ha raccolto la sua eredità e portato avanti la lotta che il fratello aveva cominciato a intraprendere. È tra i fondatori di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, impegnata nella sensibilizzazione e nel contrasto alla criminalità organizzata. La sua voce accorata e sincera racconta il conflitto di chi ha vissuto la mafia e l’antimafia all’interno delle mura domestiche, e la successiva battaglia nel nome della legalità e della verità.

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