“Sutta e su matessi chelu”, una favola in sardo per bambini dall’Associazione sardi “Gramsci” di Torino

La fiaba scritta da Stefania Spanedda, maestra elementare originaria di Bosa e illustrata da Massimiliano Feroldi è diventata un video cartoon grazie all’originale montaggio curato da Valentina Giorgio ed alla voce di Rita Bittolo nella versione italiana.

Sotto lo Stesso Cielo. Storia di 清 Qīng e 月 Yuè, in poco meno di un mese è già stata tradotta in 12 lingue grazie a numerosi volontari madre lingua che hanno donato voce ai personaggi, e grazie anche alla collaborazione delle associazioni ANGI (Associazione Giovani Italo-Cinesi), Alma Teatro e “Associazione Sardi Gramsci” di Torino. La versione italiana ha avuto una vasta diffusione.

È stata pubblicata sulla prestigiosa pagina Facebook della Prof.ssa Daniela Lucangeli, Prorettrice dell’Università degli Studi di Padova e Presidente Nazionale C.N.I.S. (Coordinamento Nazionale Insegnanti Specializzati), ed ha raggiunto oltre 100mila visualizzazioni.

La versione in sardo, Sutta e su matessi chelu. Istoria de 清 Qīng e 月 Yuè, vanta uno staff d’eccezione: la colonna sonora originale è stata scritta ad hoc dal Jazzista di Nuoro Gavino Bainzu Murgia, Cristina Maccioni è la voce narrante. La traduzione del testo è stata curata da “Ufìtziu Limba sarda de Bosa” con la supervisione di Piergavino Sedda. Tutti hanno dato il loro contributo gratuito.

La storia ha dato vita ad un progetto più ampio che intende portare un messaggio di speranza e solidarietà a tutte le bambine ed i bambini delle scuole italiane, raggiungendo tutti anche i nuclei familiari non madrelingua italiani. 

Sul sito del Cnis Vercelli (LINK) educatori, genitori ed insegnanti possono scaricare gratuitamente i PDF delle storie nelle 12 lingue, i video cartoon e alcune proposte didattiche da realizzare.  

Il PDF della storia in Sardo

Stefania Spanedda è la responsabile dei laboratori culturali dell’Associazione Sardi “Gramsci” di Torino è la stessa che ha ideato il progetto “Morra sarda nelle scuole” che ha coinvolto quest’anno più di mille alunni della scuola primaria Torinese. Stefania, che è anche formatrice, ha intuito che il gioco della morra stimola, nei bambini dai 6 agli 11 anni, l’apprendimento della matematica. Dopo una fase sperimentale che lo scorso anno ha coinvolto 350 bambini e il vaglio scientifico dei risultati, il progetto Morra sarda nelle scuole è entrato a far parte dei laboratori didattici delle scuole torinesi. 

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