Architetti sardi e “Sostegni ter” sui Bonus casa: «le regole non possono cambiare continuamente!»

«Non riusciamo più a progettare, passiamo il tempo dai commercialisti e a rassicurare i clienti»

📷 Vladimir Kudinov | Pexels

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Col decreto Sostegni-ter il Governo cambia di nuovo le regole per l’accesso ai bonus edilizi apportando delle modifiche al regime di cessione del credito con l’obiettivo di ridurre i margini di movimento dei truffatori: «Ben vengano tutte quelle disposizioni che arginano le frodi, siamo i primi a chiedere rigore e controlli, ma non è pensabile che su un tema così importante e delicato per il nostro territorio si possa procedere a suon di deroghe e modifiche in corso d’opera. L’incertezza dell’impianto normativo è il miglior modo per depotenziare un sistema di norme nato con le migliori intenzioni».

È lo sfogo di Teresa De Montis, presidente della Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti PPC della Sardegna, dopo l’ennesima revisione da parte del Governo al sistema di utilizzo dei bonus casa: «Con questi continui cambi, di fatto, sta succedendo che noi liberi professionisti ci dobbiamo accollare il compito di tali verifiche, sottraendo tempo ed energie al nostro lavoro di progettazione. Non è pensabile che ricada su di noi l’onere di questi controlli, ma è quello che sta accadendo tra asseverazioni di congruità, visti di conformità, continui computi da modificare e rimodulare per i nuovi prezziari di riferimento, e tutta una serie di verifiche che niente hanno a che fare col nostro mestiere».

Negli ultimi 20 mesi ci sono stati 11 correttivi alla legge e tale incertezza delle regole sta scoraggiando gli architetti: «Stiamo lavorando malissimo, passiamo più tempo a confrontarci con i commercialisti e a rassicurare i nostri clienti che a fare progettazione e seguire i lavori in cantiere».

Non solo, prosegue De Montis: «Queste continue modifiche ci costringono spesso a rivedere tutto il progetto iniziale nato sotto una certa normativa, ma poi rivelatosi inadatto alla luce di modifiche, quasi sempre retroattive. Progetti giunti alla fase definitiva sono rimessi in discussione dall’ennesima, mai ultima, revisione di legge. È una continua perdita di tempo che sta mortificando la nostra attività e quella di tutti coloro che operano nel settore edilizio – prosegue -. Come abbiamo detto in altre occasioni, il sistema delle agevolazioni nato con scopi più che condivisibili (efficientamento energetico e ripresa del settore), con queste continue modifiche si sta rivelando per i tecnici liberi professionisti fallimentare sotto diversi punti di vista. Non ci spaventa assumerci responsabilità nell’esercizio della professione, ma è inaccettabile che gli errori delle norme e correttivi contorti (vedi quello del 12 novembre) stiano minando la nostra serenità. Non è giusto dover lavorare con un dispendio di energie enorme e con il terrore di commettere errori interpretativi che possano comportare un risarcimento ben superiore all’importo delle parcelle percepite, il tutto con tempi strettissimi che costringono ad una modalità di lavoro ad orario continuo e senza pausa settimanale. Sono certa che un maggiore coinvolgimento dei professionisti nella fase di predisposizione della norma sia l’unica soluzione possibile per non continuare ad alimentare leggi destinate ad aprire contenziosi infiniti. D’altra parte, già Louis Brandeis agli inizi del secolo scorso ammoniva “se vogliamo che una legge venga rispettata per prima cosa dobbiamo fare leggi rispettabili”» conclude la presidente.

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