Gli host sardi guardano alla stagione turistica 2025 con un atteggiamento fiducioso, pur segnalando preoccupazioni legate all’inflazione e alla crescente complessità normativa. È quanto emerge da un sondaggio condotto dalla piattaforma di prenotazione di case e appartamenti vacanza Holidu, realizzato tra l’11 e il 24 febbraio 2025 su un campione di 110 proprietari sardi, per il 97% privati.
Il 75% degli host intervistati prevede un incremento delle prenotazioni per il 2025, in crescita rispetto al 63% che si è dichiarato soddisfatto dei risultati dello scorso anno. Molti proprietari hanno deciso di adeguare i listini: il 65% ha già applicato o prevede di applicare aumenti, sebbene nel 55% dei casi l’incremento non superi il 10%. Le principali motivazioni dei rincari sono l’inflazione e l’aumento dei costi operativi (59%), seguiti dagli adeguamenti alle normative (39%) e dagli investimenti per la modernizzazione degli immobili (28%).
Le abitudini dei viaggiatori sembrano in evoluzione: il 35% degli host segnala un aumento delle prenotazioni anticipate, mentre il 23% registra una crescita delle richieste last-minute. La sensibilità al prezzo è un aspetto sempre più evidente: secondo il 73% degli intervistati, gli ospiti prestano maggiore attenzione ai costi. In particolare, il 35% degli host osserva soggiorni più brevi o meno frequenti, mentre il 20% riceve più richieste di sconti o offerte speciali.
Le famiglie con bambini rappresentano il gruppo principale di ospiti attesi nel 2025 (69%), seguite dalle coppie (56%). Aumentano anche i vacanzieri a breve termine (23%) e i viaggiatori con animali domestici (10%). Un host su sei (17%) prevede una maggiore attenzione alla sostenibilità da parte dei turisti. Più della metà delle strutture (58%) si trova in aree urbane costiere, a conferma del peso delle località balneari nel turismo isolano.
L’inflazione è indicata come la sfida più rilevante per il 2025 dal 55% degli host, seguita dalla burocrazia e dalla pressione normativa (40%) e dal sovraffollamento in alta stagione (17%). Più della metà dei proprietari (57%) afferma di essere già colpita dagli effetti delle normative locali: tra questi, il 78% segnala un aumento della burocrazia, il 41% un maggiore carico amministrativo e il 18% una riduzione dei margini di guadagno.
































