Alla presentazione del 3° Rapporto SarMed “La Sardegna e il Mediterraneo” curato dall’ISPROM, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e la collaborazione degli atenei di Cagliari e Sassari, emerge una fotografia della Sardegna come laboratorio per le sfide mediterranee, sia sul piano economico che sociale. L’appuntamento all’Università di Cagliari ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e accademici, sottolineando il valore strategico del progetto triennale per rafforzare la proiezione internazionale dell’isola.
Il quadro economico illustrato nel rapporto si caratterizza per il persistere della centralità del settore petrolifero, nonostante un contesto in evoluzione. Nel 2024 le importazioni dalla sponda Sud del Mediterraneo – Nord Africa e Medio Oriente – hanno subito una contrazione del 7,3%, principalmente a causa della riduzione degli acquisti di petrolio. In parallelo, le esportazioni sarde sono cresciute del 2,7%, trainate proprio dai prodotti collegati al petrolio, ma con segnali positivi anche dalla lavorazione dei metalli e dalla chimica. Da segnalare la dinamicità dell’agroalimentare, dove le esportazioni di prodotti tipici come lattiero-caseari e conserve appaiono in forte crescita, seppur inserite in un saldo commerciale ancora negativo. La domanda alimentare in aumento nei paesi della sponda Sud del Mediterraneo viene evidenziata come opportunità di sviluppo, frenata principalmente da barriere logistiche che la cooperazione internazionale può contribuire a superare.
Sul fronte demografico, la Sardegna mostra segnali di debolezza. Nell’isola si registra una diminuzione della popolazione pari al 4,2% dal 2000 a oggi, in netto contrasto con la crescita delle Baleari (+50%) e della Corsica (+35%). Il calo delle nascite e la conseguente riduzione degli alunni pone la questione della capacità di trattenere e attrarre nuove presenze, attraverso l’offerta di servizi e abitazioni adeguate e una revisione delle politiche sulla mobilità interna ed esterna.
Il rapporto evidenzia anche il ruolo della scuola e dei giovani nelle strategie di inclusione: se la presenza di studenti stranieri in Sardegna rimane bassa (3%), il progetto Sardegna ForMed, avviato dieci anni fa, testimonia il potenziale attrattivo degli atenei locali. Diversi laureati provenienti dal Nord Africa, grazie al programma, hanno trovato collocazione professionale sul territorio, sottolineando l’importanza delle filiere formative inclusive.
Guardando alle prospettive future, il settore delle crociere rappresenta uno dei principali motori di crescita turistica con 684mila passeggeri registrati nel 2024. L’obiettivo è consolidare la centralità dei porti sardi come hub di partenza e arrivo. Sul fronte energetico, la Sardegna si propone come nodo per le fonti rinnovabili e l’idrogeno verde, sostenuta dagli investimenti previsti dal PNRR. Sul piano culturale, il rapporto segnala il successo degli autori sardi Antonio Gramsci e Grazia Deledda, le cui opere continuano a essere tradotte e studiate nel mondo arabo.
In chiusura, gli autori del rapporto enfatizzano l’urgenza di una collaborazione attiva con i Paesi mediterranei per trasformare le sfide comuni in prospettive di sviluppo condiviso. Il volume è disponibile gratuitamente in formato digitale.
































