Il nuovo Coronavirus ha colpito duramente l’Italia intera, non solo dal punto di vista sanitario ma anche da quello economico. Quest’ultimo aspetto avrà delle ripercussioni anche nelle fasi che seguiranno quella che stiamo vivendo ora: come faranno le attività a sopravvivere?
La Sardegna sta vivendo, finalmente, il tanto aspettato calo dei contagi, ed ora si può intravedere la luce alla fine del tunnel. È quindi arrivato il momento di tirare le somme e pianificare le prossime mosse per rilanciare la nostra Isola.
P.E.N.SA: le soluzioni per il Nord Sardegna
Rinascere è possibile, così scendono in campo dodici imprenditori sardi per rappresentare l’intero settore HO.RE.CA. del Nord Sardegna. Bar, ristoranti, strutture alberghiere e ricettive sono state e saranno colpite duramente dalle limitazioni imposte per tutelare la salute di ognuno di noi, ma insieme è possibile reagire e rialzarsi. Da un’idea di Roberto Sias nasce l’associazione P.E.NSA, guidata dal Presidente Marco Porqueddu insieme agli altri soci Claudio Cassitta, Fabio Muresu, Giuseppe Marras, Massimiliano Cilia, Marco Corda, Antonio Paoni, Gianluca Manchia, Roberto Piseddu, Alberto Fois, Giuseppe Marras e, ovviamente, il già citato Roberto Sias.
Gli obiettivi dell’Associazione P.E.N.SA, acronimo di Pubblici Esercizi Nord Sardegna, è quello di pianificare e progettare la ripartenza delle attività durante la fase di rilancio. Niente può essere lasciato al caso, ma non si può neanche rimanere fermi: un’attenta analisi delle criticità, unita alla volontà di raggiungere degli importanti obiettivi comuni, ha portato sul tavolo delle valide proposte per interventi efficaci con delle soluzioni, che saranno presentate alle amministrazioni.
Le proposte per il rilancio del settore HO.RE.CA.
La sopravvivenza del settore è la finalità principale dell’associazione, dando voce a tutte quelle realtà che si sentono sole ed abbandonate. È stato stilato proprio per questo un piano preciso che riassume tutte le proposte che saranno presentate a livello comunale e alla Regione.
Il primo punto che viene affrontato riguarda la mancanza di liquidità delle imprese durante il periodo del lockdown. La creazione di un fondo perduto sarebbe in grado di sostenere le attività per tutte le spese di gestione fisse, ovvero gli affitti e le utenze. Un’altra soluzione riguarda un indennizzo una tantum per compensare i mancati ricavi.
Il secondo punto tratta la questione delle tasse, con la richiesta dell’eliminazione e di una riformulazione dei tributi comunali TARI, TASI e TOSAP. L’abolizione delle tasse durante i mesi di chiusura, insieme alla loro eliminazione fino al sessantesimo giorno dal termine delle restrizioni, permetterebbero alle aziende di respirare e riprendersi più velocemente.
Un’altra questione molto importante riguarda lo spazio. Sarà necessario rispettare il distanziamento sociale per cui una concessione di maggiore suolo pubblico, dove possibile, permetterebbe di mantenere i distanziamenti tra i clienti.
Anche la sicurezza è un aspetto che non può essere tralasciato, per cui si richiede al Comune e alla Regione di aiutare le imprese per l’acquisto dei DPI tramite dei contributi alle aziende e la fornitura diretta dei dispositivi di protezione.
Un altro obiettivo fondamentale riguarda la tutela dei dipendenti. Per evitare che le attività siano obbligate a procedere con la riduzione del personale, verrà proposto alle amministrazioni un prolungamento della cassa integrazione.
In ultimo, ma non meno importante, è necessario che venga permesso ai gestori delle imprese di procedere con l’adeguamento dei locali alle nuove normative, consentendogli di spostarsi prima che inizi la ripartenza.
Il 21 aprile è avvenuto il primo incontro ufficiale presso la sala conferenze della Regione Sardegna a Sassari, e le proposte presentate verranno sottoposte poi al Governatore Solinas. Ad oggi, l’Associazione sta avendo molte adesioni, tanto da avere dei referenti in tutti i paesi del Nord Sardegna.
È possibile unirsi compilando il modulo di iscrizione presente su horecanordsardegna.it.