Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna. E il premio Campiello Giovani Matteo Porru ne ha una speciale. È la sua migliore amica, Eleonora, detta Lele (come il protagonista del secondo libro di Porru), alla quale il giovanissimo scrittore sardo dedica poche righe struggenti e delicate. L’autore non nasconde che sia stata lei la “musa” che ha ispirato molti dei suoi personaggi.
“Credo ci sia un giorno, Lele, che arrivi per tutti. È quando, mentre cerchi fra gli scaffali, la commessa non ti dà del tu ma del lei. Mi chiami se ha bisogno, appoggio tutto in cassa, credo di sapere che taglia le calza meglio, aspetti che vedo se il camerino è libero e, come sempre, non lo è mai. C’è uno dentro, ci impiega una vita, fai quasi in tempo a girarti e ad andare in un’altra saletta di prova ma, in quell’istante, la tendina si apre. E ha un viso strano, quasi familiare, non è nessuno ma ti ricorda qualcuno che conosci bene, benissimo, da troppo tempo per non averne mai osservato il viso.
A me piacerebbe che, da grandi, quando il tempo e le cose ci avranno un po’ allontanato, com’è normale che sia, tu entri in un camerino dopo un signore e che qualcosa, in quel signore, ti ricordi me. E io attendo quel giorno e di trovare una donna stupenda, come tu sei diventata in cinque anni da compagna di banco, che mi ricordi te.
Ho perso il conto, Lele, di tutte le pagine che ho scritto ricordandoti, pensando a te che le avresti lette. Ho pensato che un’amica speciale come te dovesse essere un po’ ovunque, nel Lele di Quando sarai grande, nel carattere di Martina in The mission, nella delicatezza di Suor Elsa in Madre ombra, nella Latifa di Talismani.
E se è vero che un’amica, e che amica, non ti lascia mai, magari saremo noi quelli nel negozio. E magari ci faremo una battuta delle nostre, fra la gente che aspetta.
Con una differenza, piccola ma gigante: che gli abiti che ho provato li ho scelti con te. E che i tuoi, quelli che avrai in mano, li avrai scelti con me.”