La Sardegna protagonista nella guida Ristoranti d’Italia 2025: eccellenze locali tra tradizione e innovazione

La guida del Gambero Rosso premia la ristorazione sarda in continua evoluzione, con 70 insegne, 16 nuovi ingressi e riconoscimenti per sostenibilità e rapporto qualità-prezzo. Due le trattorie premiate con Tre Gamberi

Il risotto, acqua di pomodoro e estratto di mirto di Arieddas a Sanluri, premiato con Tre Gamberi

Il risotto, acqua di pomodoro e estratto di mirto di Arieddas a Sanluri, premiato con Tre Gamberi

La Sardegna si conferma tra le protagoniste di Ristoranti d’Italia 2025 la nuova guida del Gambero Rosso, una pubblicazione che riflette la metamorfosi della ristorazione italiana, sempre più orientata verso l’innovazione e la sperimentazione. Con 70 insegne sarde censite, di cui ben 16 nuovi ingressi, l’isola dimostra una crescente vivacità culinaria che abbraccia contaminazioni moderne senza perdere il legame con le radici territoriali.

Nella nuova edizione della guida, presentata con un design rinnovato e simboli che indicano avanguardie e rapporto qualità-prezzo, la Sardegna emerge come una delle regioni più dinamiche. La cucina isolana è sempre più aperta a influenze esterne, pur mantenendo un forte radicamento nelle tradizioni locali. Questo equilibrio tra passato e futuro è evidente nei nuovi ristoranti che hanno fatto il loro debutto, soprattutto nelle province di Cagliari e Sassari, dove la scena gastronomica si sta evolvendo rapidamente.

Tra le eccellenze sarde, spiccano soprattutto le osterie, che riescono a fondere autenticità e innovazione. Due di queste, Abbamele a Mamoiada (NU) e Arieddas a Sanluri (SU), si sono distinte particolarmente, ottenendo il prestigioso riconoscimento dei Tre Gamberi, il massimo punteggio per le trattorie. Entrambi i locali rappresentano perfettamente il nuovo volto della cucina sarda: piatti semplici che esaltano le materie prime locali, ma con una cura e una visione che li rendono moderni e raffinati.

La Sardegna non è solo territorio di innovazione, ma anche di tradizioni solide che trovano spazio nelle migliori trattorie. Abbamele Osteria, a Mamoiada, incarna questo connubio perfetto tra prodotto locale e creatività. Il termine sardo “abbamele” indica un prodotto antico ottenuto dopo la smielatura dei favi, e proprio su questa filosofia si basa la cucina di Mauro Ladu, che porta in tavola l’essenza della Barbagia. I suoi piatti, a prima vista semplici, rivelano una profondità di sapori e una complessità che testimonia la grande cura per il territorio e i suoi prodotti. Accanto alla moglie Sara Tavolacci, Ladu propone due percorsi di degustazione (uno da 4 portate e uno da 6) che raccontano una Sardegna autentica e sorprendente.

A Sanluri, nel cuore della Marmilla, si trova Arieddas, il progetto gastronomico legato alla Cantina Su’Entu, guidato dallo chef pugliese Francesco Vitale. Questo locale celebra le materie prime locali con un menù che spazia dalle paste tradizionali, come le lorighittas e il filindeu, alle carni di allevamenti bradi cotte alla brace. I piatti, che evocano la convivialità dei pranzi familiari, sono accompagnati da ortaggi e verdure coltivate direttamente nella loro tenuta. Un’esperienza che si arricchisce ulteriormente grazie all’artigianato locale, visibile nelle ceramiche e nei tessuti che decorano la sala, con vista sulle vigne circostanti.

L’edizione 2025 della guida ha visto l’ingresso di 16 nuovi ristoranti sardi, testimonianza di una cucina isolana in continua evoluzione. Tra questi spiccano locali come Rafel e Neràc ad Alghero, Gaijin Izakay e Salsamenteria a Cagliari, che abbracciano stili più contemporanei e cosmopoliti. In evidenza anche ristoranti come La Terrazza Bistrot a Capoterra e Themari a Dorgali, che sperimentano nuove forme di ristorazione con un occhio sempre attento alle materie prime locali.

Un altro nome da tenere d’occhio è Fradis Minoris a Pula, che non solo ha ricevuto una menzione speciale come Forchetta Verde per il suo impegno nella sostenibilità, ma è anche uno degli esempi più rappresentativi di come la ristorazione sarda stia evolvendo verso una maggiore consapevolezza ambientale.

Un riconoscimento importante è andato anche ad Amano di Cagliari, premiato con lo smile per il miglior rapporto qualità-prezzo. Questo locale, tra le recenti aperture della città, si distingue per una cucina basata su materie prime mediterranee e una grande attenzione alla qualità, che si riflette anche nei costi accessibili. Un esempio di come la ristorazione sarda possa offrire esperienze culinarie di alto livello senza rinunciare all’accessibilità.

Con un totale di 70 insegne, tra cui osterie, ristoranti e bistrot, la Sardegna si conferma una delle regioni più interessanti nel panorama della ristorazione italiana. La guida Ristoranti d’Italia di Gambero Rosso non fa che rafforzare questa immagine, celebrando una cucina che sa rinnovarsi senza perdere il legame con le sue radici. La nuova edizione testimonia come l’isola stia vivendo una vera e propria rinascita gastronomica, diventando un punto di riferimento per chi cerca tradizione, innovazione e, soprattutto, autenticità.

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