A Sestu: un mese di crudeltà sotto il tendone. La lettera di una lettrice

Riceviamo e pubblichiamo l’accorato appello di una nostra lettrice:

 

Ho appreso dai mezzi di informazione che dal 20 Dicembre al 28 Gennaio a Sestu (CA) il circo Bellucci presenta Mario Orfei “Il circo di Natale” con animali al seguito, orgogliosamente rappresentati sul manifesto da una disgraziata tigre bianca.

In Europa sono parecchi i Paesi che hanno introdotto divieti di utilizzo degli animali nei circhi, ma l’Italia sonnecchia.

Non esiste una legislazione in materia di benessere degli animali da circo tuttavia i circhi dovrebbero conformarsi alle disposizioni del Regolamento 338/97/CE del Consiglio sulla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche minacciate di estinzione, del Regolamento 1/2005/CE del Consiglio sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate, del Regolamento (CE) 1739/2005 sui requisiti sanitari per la circolazione degli animali da circo tra gli Stati membri, della Direttiva 92/65/CEE del Consiglio sulle norme sanitarie per gli scambi e le importazioni nella Comunità di animali. I controlli da fare sono proprio ai sensi di questa normativa che è molto rigorosa. Il Comune di Sestu deve farli.

La Federazione Europea dei Veterinari e dalla Federazione Italiana Ordine dei Veterinari chiara: «L’uso di ogni specie animale (…) in ogni forma di intrattenimento, viaggio o simili situazioni dovrebbe essere vagliata da considerazioni scientifiche ed etologiche. (…) Non esiste un beneficio di carattere educativo, di ricerca e di conservazione derivante dall’utilizzo dei mammiferi selvatici in circhi con animali che possa giustificare il loro utilizzo. Oltre alle considerazioni sul benessere, l’uso di mammiferi selvatici nei circhi può apportare dei seri rischi alla salute animale, alla salute pubblica e alla sicurezza. Questi mammiferi selvatici possono causare dei danni fisici al pubblico, ai loro gestori e possono essere fonte di trasmissione di zoonosi. (…) Su queste basi, FVE, con l’intento di ‘promuovere la salute animale, il benessere animale e la salute pubblica in tutta Europa’ raccomanda a tutte le autorità competenti nazionali e Europee di proibire l’uso di mammiferi selvatici nei circhi con animali in Europa dato che non esiste alcuna possibilità che i loro bisogni psicologici, mentali e sociali possano essere soddisfatti. (…) »

Eurogroups4Animals ha redatto una dichiarazione proprio sui bisogni etologici e sul benessere degli animali selvatici nei circhi. Gli scienziati firmatari di questo documento, autori di ampie e approfondite ricerche su etologia, ecologia, biologia della fauna selvatica, ritengono che «(…) Gli animali selvatici nei circhi sono individui costretti ad adattarsi e sottomettersi agli esseri umani. (…) Nel corso di molte migliaia di anni, solo poche specie sono stati addomesticate, mentre altre potrebbero non esserlo mai, nemmeno dopo molte generazioni di allevamento selettivo. Una specie animale è considerata addomesticata quando ha subito modifiche genetiche che ne alterano l’aspetto, la fisiologia e, di conseguenza, il comportamento. Questo lungo processo richiede la selezione di caratteristiche specifiche per generazioni consecutive, e può richiedere molte decine di anni o addirittura secoli, a seconda della rigorosità della selezione e del tasso di riproduzione della specie in questione. (…) gli animali del circo trascorrono la maggior parte del giorno rinchiusi (…) in recinti da esercizio (…) spesso al di sotto degli standard minimi dei recinti all’aperto degli zoo. Le condizioni abitative ristrette in cui vivono gli animali del circo tendono ad indurre comportamenti come il camminare avanti e indietro nei grandi felini e negli elefanti per poter essere domati, i cuccioli di animali selvatici nei circhi sono regolarmente separati dalla madre e allevati a mano. Questo aumenta i comportamenti legati allo stress (…) gli animali selvatici mostrano disagio comportamentale e fisiologico quando viaggiano (…), gli spettacoli eseguiti in presenza di spettatori possono causare un grave stress agli animali selvatici. Queste situazioni di stress includono possibilità di movimento limitata, illuminazione sbagliata (artificiale), esposizione a suoni forti o sgradevoli, odori e temperature (…) sgradevoli o inquietanti. Il tipo di addestramento utilizzato influisce fortemente sul benessere degli animali (…). In generale, i circhi non riescono a soddisfare nemmeno le esigenze sociali, territoriali e sanitarie più elementari degli animali selvatici.»

Parecchi psicologi hanno sottoscritto un documento in cui esprimono «motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di circhi, manifestazioni e spettacoli in cui vengono impropriamente impiegati animali. Queste realtà, infatti, comportano che gli animali siano privati della libertà, mantenuti in contesti innaturali e in condizioni non rispettose dei loro bisogni, costretti a comportamenti contrari alle loro caratteristiche di specie. Tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, possono essere veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, indurre al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolare lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia.»

La crudeltà del circo con animali è ampiamente nota: bisogna solo aprire gli occhi e mi auguro che il Comune di Sestu li apra negli anni futuri scoraggiando l’arrivo di questi tristi spettacoli sul proprio territorio.

Sestu è a pochi minuti da Cagliari che accoglie un circo con ben altre caratteristiche «(…) Si esibirà dal 20 dicembre al 13 gennaio (…) Il Circo Paniko è un piccolo circo, rigorosamente senza animali, o meglio, qualche amico a 4 o a 2 zampe c’è, ma non fa parte dello staff, fa compagnia agli artisti. 12 artisti, provenienti un po’ da tutta l’Italia metteranno in scena una serie di spettacoli di musica, teatro, danza e naturalmente circo contemporaneo. Inoltre il CiRCO PaNIKO, propone un insolito pranzo solidale di Natale, rivolto a chi non vuole trascorrere la festa da solo oppure desidera festeggiare in maniera diversa dal solito, più semplice e informale: l’invito è quello di portare qualcosa da mettere in tavola e condividerlo. Sono previsti anche tanti laboratori rivolti agli adulti e soprattutto ai piccoli e piccolissimi. (…)»

Invito gli abitanti di Sestu, e soprattutto gli amministratori del Comune, a fare un salto a Cagliari per vedere come debba essere un circo. Soprattutto sottolineo l’invito che il circo fa di «portare qualcosa da mettere in tavola e condividerlo». Si tratta di QUALCOSA, non di QUALCUNO pertanto bisogna evitare di portare pezzi di QUALCUNO ingiustamente massacrato sull’altare di una festa.

Paola Re. Tortona (AL)

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