Artigianato sardo in crescita: +1,13% nel 2023, secondo posto in Italia

34.350 imprese artigiane in Sardegna, in crescita i settori: Riparazione di macchine, Servizi per edifici, Servizi informatici e Servizi alla persona

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Questa importante crescita delle imprese artigiane è uno dei risultati tangibili di 5 anni di lavoro e di confronti seri, e anche duri, da parte di Confartigianato Sardegna con la Regione per rifinanziare la Legge Artigiana 949 con ben 80 milioni di euro, e per portare il fondo perduto dal 10 al 40%. In tutto questo tempo siamo sempre stati dalla parte degli artigiani, dei loro dipendenti e delle loro famiglie. Questi dati ci dicono che abbiamo lavorato bene e che avevamo ragione. Questi sono gli unici risultati che contano”.

È questo il commento di Fabio Mereu e Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati relativi alla demografia delle imprese artigiane sarde nell’anno appena concluso, elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che registra 34.350 realtà, in rappresentanza del 20,1% di tutte le imprese sarde. Sull’Isola con gli oltre 80 mila addetti che operano nelle realtà artigiane rappresentano il 20,7% del numero totale di occupati sul territorio. In particolare, operano nell’artigianato sardo il 42,2% dei lavoratori del Manifatturiero esteso, il 57,2% dei lavoratori delle Costruzioni e l’11,8% dei lavoratori dei Servizi.

Numeri che pongono l’Isola al secondo posto in Italia per crescita di questo comparto con +1,13% rispetto al 2022 e un saldo di +387 imprese, la risultante delle 2.072 nuove aperture e delle 1.685 cessazioni. La Sardegna si piazza seconda solo dopo la Provincia Autonoma di Trento che cresce dell’1,69% sul 2022 ma prima del Friuli con il + 1,03%, del Lazio, dell’Emilia Romagna e della Lombardia.

A livello territoriale, la più rappresentativa è la provincia di Sassari-Gallura con 12.673 imprese artigiane registrate con un tasso di crescita dell’1,23% rispetto al 2022 (classificandosi all’8 posto nazionale per incremento delle imprese artigiane) con un saldo di +115 imprese dato dalle 804 iscrizioni e dalle 649 cancellazioni. Al secondo posto Cagliari con 7.257 imprese registrate, con una crescita dell’1.36% (6° posto nazionale) rispetto al 2022 e un saldo di +99 unità dato dalle 468 iscrizioni e dalle 369 cessazioni. Terzo il Sud Sardegna con 6.107 aziende e una crescita del 0,99% (15esimo posto nazionale), un saldo di 61 imprese dato dalle 371 iscrizioni e 310 cancellazioni. Segue Nuoro con 5.582 imprese, una crescita dell’1,09% (11esimo posto nazionale), e un saldo di +60 dato dalle 306 aperture e 246 chiusure. Chiude Oristano con 2.731 aziende, una crescita dello 0,44% (37esimo posto nazionale), e un saldo di +12 dato dalle 123 iscrizioni e 111 chiusure.

Prendendo a riferimento il numero di imprese artigiane registrate, quelle più rappresentative del comparto quelle che operano nei Lavori di costruzione specializzati con 7.907 imprese, pari al 23,1% del totale artigianato. Seguono quelle della Costruzione di edifici, con 5.073 imprese, pari al 14,8% del totale, Altre attività di servizi per la persona con 3.764 imprese, pari al 11,0% del totale, Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli con 2.304 imprese, pari al 6,7% del totale, Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte, con 1.964 imprese, pari al 5,7% del totale, Attività dei servizi di ristorazione con 1.954 imprese, pari al 5,7% del totale, Industrie alimentari con 1.389 imprese, pari al 4,1% del totale, Attività di servizi per edifici e paesaggio con 1.285 imprese, pari al 3,7% del totale, Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con 1.202 imprese, pari al 3,5% del totale, Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio, con 933 imprese, pari al 2,7% del totale, Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa, con 719 imprese, pari al 2,1% del totale, Altre industrie manifatturiere con 719 imprese, pari al 2,1% del totale, Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature con 696 imprese, pari al 2,0% del totale, Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi con 572 imprese, pari all’1,7% del totale, Altre attività professionali, scientifiche e tecniche con 356 imprese, pari all’1,0% del totale e Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici con 340 imprese, pari all’1,0% del totale.

La dinamica rispetto al 2019, per i principali settori dell’artigianato dell’Isola risulta in crescita per: Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature (+16,2%), Attività di servizi per edifici e paesaggio (+8,2%), Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici (+7,9%), Altre attività di servizi per la persona (+7,3%) e Lavori di costruzione specializzati (+5,2%); all’opposto, trend di decrescita più ampi si osservano per: Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio (-15,0%), Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte (-14,5%), Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-10,1%), Altre industrie manifatturiere (-9,9%) e Altre attività professionali, scientifiche e tecniche (-9,9%).

Mentre nell’ultimo anno 2022/2023– variazioni tendenziali positive e di tenuta si rilevano per: Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature (+3,4%), Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici (+3,3%), Altre attività di servizi per la persona (+1,9%), Lavori di costruzione specializzati (+0,1%) e Attività di servizi per edifici e paesaggio (0%); e negative, più accentuate, per: Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte (-5,6%), Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio (-5,1%), Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-4,5%), Altre industrie manifatturiere (-4,1%) e Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa (-4,1%).

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