La spesa natalizia in Sardegna vale 685 milioni di euro, di questi, 464 milioni saranno destinati agli acquisti alimentari e bevande, pari a due terzi del totale.
È quanto emerge dal “paniere natalizio” elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Istat e UnionCamere.
A trainare la spesa saranno i prodotti tipici sardi, come il pane carasau, il pecorino, il vino e i dolci tradizionali. Tra i regali, invece, saranno preferiti quelli realizzati da artigiani locali, che rappresentano il 30,5% delle imprese artigiane attive in Sardegna.
Si registra anche un aumento della domanda di prodotti sostenibili, come i prodotti biologici e a km zero.
Secondo l’indagine di Confartigianato Sardegna, le imprese artigiane che offrono prodotti e servizi da regalare sono 8mila, pari al 30,5% del totale. Queste realtà danno lavoro a 21mila addetti, cioè a quasi un terzo di quelli impiegati nell’artigianato sardo.
“La scelta di acquistare prodotti artigianali è un valore per l’economia locale, perché sostiene le imprese e i lavoratori del territorio – commentano Maria Amelia Lai e Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – I prodotti artigianali sono unici, di qualità e sostenibili. Sono un’espressione della creatività e della tradizione dell’isola”.
In chiave provinciale, la spesa delle famiglie a dicembre, sempre analizzando i prodotti della “slitta”, ammonta a 210 milioni a Sassari (di cui 142 alimentari e bevande), a 184 milioni a Cagliari (125 alimentari e bevande), a 141 milioni nella provincia del Sud Sardegna (95 alimentari e bevande), a 87 milioni a Nuoro (59 alimentari e bevande) e a 64 milioni a Oristano (43 alimentari e bevande).
Trend nazionale
A livello nazionale, le feste di Natale faranno impennare la spesa degli italiani, con un giro d’affari di 24,4 miliardi di euro, vale a dire il 28,3% in più della media annuale.
Quasi due terzi degli acquisti, pari a 15,9 miliardi, saranno dedicati ad alimentari e bevande. Tra le province dello Stivale, shopping sfrenato in Lombardia con 4,3 miliardi di euro (17,5% del totale nazionale). Supererà il miliardo di euro anche il Lazio con una spesa stimata di 2,4 miliardi, il Veneto (2 miliardi), la Campania (1,9 miliardi), l’Emilia-Romagna (1,9 miliardi), la Sicilia (1,9 miliardi), il Piemonte (1,9 miliardi), la Toscana (1,5 miliardi), la Puglia (1,4 miliardi). Si spenderà meno dell’Abruzzo solo in Umbria (354 milioni), nelle Province autonome di Trento (230 milioni) e Bolzano (221 milioni), in Basilicata (211 milioni), nel Molise (117 milioni) e in Valle d’Aosta (58 milioni).
