Riceviamo e pubblichiamo di seguito l’appello di un coordinamento sardo di Associazioni sportive, culturali e di promozione sociale e circoli privati, dove viene evidenziato stato attuale delle attività in seguito alle ultime misure statali per contrastare la crisi sanitaria al Covid-19.
“Riteniamo l’emergenza, a prescindere dalla nostra condizione particolare, non solo reale ma anche preoccupante e crediamo che la lotta al virus debba senza ombra di dubbio essere al primo posto nei pensieri di tutti. I circoli e le associazioni, per la loro stessa natura hanno alcuni obblighi che li pongono in automatico in condizione di controllare in maniera più semplice gli ingressi e gli assembramenti. Primo fra tutti l’obbligo di far entrare esclusivamente i tesserati”.
“La serrata di marzo, aprile e maggio ha causato la chiusura di una serie di realtà associative provocando un ulteriore impoverimento della società sotto il profilo della produzione culturale, artistica, politica, mutuo appoggio verso le persone più bisognose. La situazione sanitaria è complicata e non ci saranno probabilmente altri decreti ministeriali, a breve, che ci permettano di riprendere le nostre attività. Che le misure governative di sostegno e finanziamento del nostro settore, sono ampiamente insufficienti e inadeguate.”
“La Regione Sardegna in collaborazione con i Comuni attivi un fondo straordinario che permetta alle nostre associazioni di pagare i canoni di affitto e le utenze, tali da permetterci di non dover abbandonare i nostri progetti o i locali dove abbiamo lavorato duramente in questi anni.”
I referenti cittadini del Coordinamento Associazioni Sarde
Riccardo Anedda (Sassari)
Pierluigi Caria (Nuoro)
Nicola Piras (Cagliari)