L’artigianato alimentare sardo è un settore in continua crescita, nonostante la fiammata inflazionistica che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie.
Secondo i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, il numero di imprese artigiane attive nei settori dell’alimentare, delle bevande e della ristorazione in Sardegna è di 2.942, con 10.183 addetti. Questo dato colloca l’Isola al primo posto tra tutte le regioni italiane per l’elevato peso degli addetti del settore alimentari, bevande e ristorazione sul totale economia.
L’export di prodotti alimentari e bevande dalla Sardegna ha raggiunto i 252 milioni di euro, con una crescita del 14,7% rispetto all’anno precedente, la terza miglior performance rilevata tra tutte le regioni.
Tra le produzioni artigiane più importanti ci sono panetterie, pasticcerie, gelaterie, bar, pastifici, salumifici, imprese lattiero-casearie, imprese che producono tè, caffè, cacao, cioccolato, caramelle, confetti, condimenti e spezie, imprese che producono vini, distillati, birre.
Le produzioni artigiane sarde certificate DOP, IGP e STG sono pari a 15.440, il 19% del totale italiano. Tra i prodotti alimentari sardi di qualità riconosciuti dall’Unione europea ci sono l’agnello di Sardegna, il Carciofo Spinoso di Sardegna, i Culurgionis d’Ogliastra, il Fiore Sardo, il Pecorino Romano, il Pecorino Sardo, l’Olio di Sardegna e lo Zafferano di Sardegna.
La ricchezza del territorio sardo si declina anche in ben 243 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo: 85 paste fresche e panetteria, 63 prodotti vegetali, 21 formaggi, 20 prodotti di origine animale, 18 carni, 15 pesci e molluschi, 12 prodotti della gastronomia, 7 bevande e distillati, 1 grassi e 1 condimenti.
Il peso dell’inflazione sui bilanci famigliari si è riverberato sulla fiducia dei consumatori, che a novembre ha registrato un ritorno alla crescita, dopo quattro mesi di cali consecutivi. A novembre, l’inflazione ha evidenziato un netto calo, scendendo a +0,8%, dato che non si registrava da marzo 2021.
I dati evidenziano che l’artigianato alimentare sardo è un settore in crescita e in salute, che contribuisce alla valorizzazione del territorio e all’economia regionale.
I principali fattori di successo
I principali fattori che hanno contribuito alla crescita dell’artigianato alimentare sardo sono:
- La qualità delle materie prime, che derivano da un territorio ricco e variegato.
- L’utilizzo di metodi di produzione artigianali, che preservano la genuinità dei prodotti.
- La creatività e l’innovazione, che consentono alle imprese artigiane di offrire prodotti sempre nuovi e appetibili.
Le prospettive future
Le prospettive per l’artigianato alimentare sardo sono positive. Il settore è in grado di rispondere alle esigenze di una clientela sempre più esigente, che ricerca prodotti di alta qualità, genuini e sostenibili.
Le imprese artigiane sarde hanno inoltre la possibilità di sfruttare le opportunità offerte dal mercato internazionale, che è sempre più interessato ai prodotti alimentari di qualità.
Per mantenere la crescita e consolidare il successo, le imprese artigiane sarde dovranno continuare a investire sulla qualità dei prodotti, sulla creatività e sull’innovazione.
































