La Giunta regionale ha approvato le direttive per la concessione degli indennizzi destinati agli allevatori colpiti dalla diffusione della dermatite nodulare contagiosa dei bovini. Il provvedimento, proposto dall’assessore dell’Agricoltura Gian Franco Satta insieme all’assessore dell’Industria Emanuele Cani, prevede uno stanziamento complessivo di 18,2 milioni di euro, suddivisi tra aziende agricole e imprese della filiera della carne.
Dei 18,2 milioni stanziati, 17,2 milioni saranno gestiti dall’assessorato dell’Agricoltura tramite l’Agenzia Laore e destinati alle aziende zootecniche costrette ad abbattimenti o penalizzate dalle misure sanitarie restrittive. Un milione sarà invece riservato alle imprese della macellazione e della trasformazione delle carni, sotto la gestione dell’assessorato dell’Industria.
Il percorso che ha portato alla definizione degli indennizzi è stato coordinato dal Tavolo tecnico regionale e condiviso con le associazioni di categoria riunite al Tavolo verde.
Gli aiuti previsti si articolano in due principali tipologie. La prima riguarda un sostegno una tantum in regime “de minimis” per le aziende sede di focolaio e destinatarie di ordini di abbattimento. La dotazione è di 500 mila euro: a ciascuna impresa spetterà un contributo pari al 10% della produzione lorda standard del 2024, calcolata sulla consistenza dell’allevamento bovino, aggiuntivo rispetto ai ristori erogati dal sistema sanitario.
La seconda misura, con una dotazione di 16,7 milioni, prevede indennizzi per diverse casistiche: 200 mila euro per i capi morti prima dell’abbattimento, calcolati con i valori ISMEA già adottati dalle Asl; 300 mila euro per eventuali danni collegati agli effetti della vaccinazione; 16,2 milioni per i mancati ricavi dovuti al blocco della movimentazione dei bovini, in vigore dal 3 luglio al 3 settembre 2025. Per i capi di età compresa tra 6 e 20 mesi è previsto un indennizzo giornaliero di 5,45 euro, mentre negli allevamenti da latte sarà riconosciuto un contributo di 2 euro per i vitelli tra i 2 e i 4 mesi.
L’erogazione degli aiuti sarà subordinata alla vaccinazione dei capi entro il 30 settembre 2025, salvo eventuali proroghe disposte dall’autorità sanitaria. Una volta disponibili i dati di bilancio, la Regione valuterà anche la possibilità di riconoscere ulteriori contributi per la riduzione di fatturato legata al deprezzamento dei capi venduti.
“Da oltre una settimana, per chi ha vaccinato i capi da più di 28 giorni, è possibile la movimentazione interna dei bovini – ha spiegato l’assessore Satta – e se le previsioni saranno confermate, a fine settembre potremo raggiungere le soglie minime per l’immunità di gregge. Occorre affidarsi alla scienza e vaccinare subito in modo da sconfiggere la malattia e tornare a lavorare a pieno regime”.
Soddisfazione per il lavoro svolto è stata espressa anche dal presidente della Regione, Alessandra Todde: “Avevamo promesso che nessun allevatore sarebbe stato lasciato solo, e oggi dimostriamo concretezza oltre le parole. Con la delibera approvata mettiamo in campo 18,2 milioni di euro per indennizzi e sostegni mirati”.
Todde ha inoltre sottolineato che si tratta di un primo intervento, cui seguiranno ulteriori stanziamenti con l’entrata in vigore della legge finanziaria: “È una misura fondamentale per tutelare il comparto e raggiungere l’immunità di gregge. Il ringraziamento più sentito va agli allevatori, che hanno avuto pazienza e fiducia nelle azioni della Regione e che oggi ci consentono di guardare con cauto ottimismo ai mesi futuri”.
Con l’avvio operativo delle procedure da parte di Laore, la Regione punta a garantire tempi rapidi nell’erogazione degli indennizzi, così da sostenere concretamente la ripresa del comparto zootecnico colpito dall’emergenza sanitaria.
 
  
 
































