Gli automobilisti sardi hanno speso complessivamente 185 milioni di euro per la manutenzione e la riparazione dei propri veicoli, pari a una media di circa 253 euro per nucleo familiare. A livello nazionale, il totale della spesa raggiunge i 5 miliardi e mezzo, con una media di 330 euro per famiglia. È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, basata su dati ISTAT 2024.
In Sardegna, il comparto dell’autoriparazione coinvolge 2.747 imprese, di cui 2.276 sono artigiane, pari all’82,9% del totale. Si tratta di aziende che operano nella riparazione delle carrozzerie e delle parti meccaniche dei veicoli. L’artigianato, sottolinea lo studio, rappresenta il perno del settore a livello regionale, con una quota nettamente superiore alla media nazionale, che si ferma al 51,3%. In Sardegna, infatti, il 77,3% delle imprese di autoriparazione ha natura artigiana.
Dal punto di vista territoriale, il maggior numero di attività si concentra nella zona Sassari-Gallura con 845 imprese, seguita dall’ex provincia di Cagliari con 686, dal Sud Sardegna con 522, da Nuoro con 442 e da Oristano con 252.
Il settore dà lavoro a 9.217 addetti, di cui 8.916 impiegati in micro, piccole e medie imprese. Nel 2024, le aziende sarde del comparto hanno assunto 700 nuovi lavoratori, in calo del 2,8% rispetto al 2023. A livello nazionale, i nuovi ingressi sono stati oltre 39mila. Tuttavia, secondo l’analisi, le imprese dell’Isola hanno incontrato difficoltà nel reperire il 78,6% del personale ricercato, soprattutto per le competenze richieste in ambito tecnologico e green: il 30% delle assunzioni richiedeva infatti attitudine al risparmio energetico, mentre l’84,2% necessitava capacità nella gestione di prodotti tecnologici e a basso impatto ambientale.
La presenza degli addetti dell’autoriparazione in Sardegna rappresenta l’1,85% del totale degli occupati nelle attività produttive regionali, una quota più alta rispetto alla media nazionale dell’1,24%. In particolare, Nuoro registra il 2,56%, il Sud Sardegna il 2,35% e Oristano il 2,05%.
Anche il parco auto circolante contribuisce a definire il contesto nel quale si muove il settore. Su un totale di un milione e 89mila veicoli presenti sull’Isola, 369mila rientrano ancora nella classificazione fino a Euro 3, pari al 33%. I veicoli Euro 5 e 6 ammontano a 400mila, ovvero il 42,1%. Una quota significativa di 750mila veicoli ha più di 10 anni, e tra questi 428mila superano i 16 anni, rappresentando il 50,2% del totale.
Sul fronte della mobilità sostenibile, l’analisi evidenzia una crescita contenuta ma costante delle vetture ibride ed elettriche, che oggi rappresentano il 3,1% del parco auto sardo. Le auto esclusivamente elettriche sono passate da 730 a 1.653 in due anni, mentre quelle ibride o ibride plug-in sono aumentate da 6.945 a 14.590. In totale, i veicoli con propulsione ibrida o elettrica sono oggi 16.243, contro i 7.675 di due anni fa. Le vetture con meno di due anni rappresentano invece solo il 4% del parco circolante.
Le trasformazioni in atto nel mercato automobilistico, tra elettrificazione e digitalizzazione, rappresentano una sfida cruciale per le officine artigiane dell’Isola, chiamate ad aggiornare competenze e strumenti per restare competitive in un settore in rapida evoluzione.