Una società senza barriere dove i deficit uditivi non rappresentino un ostacolo a tutte le esperienze di vita e gli obiettivi che le persone sorde, esattamente come tutte le altre, possano vivere e realizzare.
È questo lo scopo di IntendiMe, il progetto presentato nel 2014 dagli studenti Alessandra Farris, Giorgia Ambu e Antonio Pinese al Contamination Lab dell’Università di Cagliari, un percorso interdisciplinare che stimola gli studenti partecipanti a ideare progetti innovativi a vocazione imprenditoriale, e che li ha portati poi alla vittoria nel febbraio del 2015. Sempre nel 2015 ha abbracciato il progetto e si è unito al team anche Leonardo Buffetti, ingegnere elettronico sordo dalla nascita.
“Insieme abbiamo deciso di lavorare per rispondere alle necessità che le persone sorde e con deficit uditivi hanno di accorgersi dei suoni che le circondano nella loro quotidianità, in modo da ritrovare la propria indipendenza e sentirsi più sicuri in casa, in ufficio o in vacanza – racconta Alessandra Farris, co-fondatrice e presidente di IntendiMe -. I miei genitori sono sordi fin dalla nascita e l’idea di essere di supporto a loro e a tutti coloro che hanno le stesse difficoltà uditive ci ha portato a sviluppare il nostro progetto che, da un semplice PowerPoint, si è trasformato dapprima in un business plan, poi in un primo prototipo a cui sono seguiti brevetto, realizzazione e messa sul mercato di “KitMe”, la nostra soluzione di punta”.
“KitMe” è un sistema che è stato ideato per rilevare, tramite appositi sensori, qualsiasi suono all’interno di ambienti chiusi, trasmettendo immediatamente la notifica, con una vibrazione, ad uno smartwatch che l’utente tiene al polso, il tutto gestito con un’apposita applicazione. “Si può assegnare a ciascun sensore un nome, scegliere il tipo e la durata della vibrazione, il colore e l’intensità degli avvisi luminosi e l’icona da visualizzare – spiega -. Inoltre, ciascun sensore può essere applicato direttamente sulla sorgente sonora che si intende rilevare, come campanelli, baby monitor, timer degli elettrodomestici, allarmi antincendio, porte e finestre. Ciascun sensore può inoltre fungere da cercapersone e lo smartwatch può ricevere le notifiche anche da altri smartwatch IntendiMe collegati. Non si tratta di un semplice dispositivo, dunque, ma di un sistema”.
Pur avendo attirato l’attenzione degli operatori del mondo sanitario, “KitMe” non è un presidio medico-chirurgico. “Al contrario di altre soluzioni si tratta di pura tecnologia al servizio delle persone sorde ma che non le etichetta come persone dalle esigenze speciali” – precisa la presidente.
La squadra di IntendiMe è composta sia da persone udenti che sorde unite dall’unico obiettivo che la sordità non venga più considerata come una diversità. “Siamo davvero convinti che la collaborazione tra sordi e udenti rappresenti, da entrambe le parti, un’opportunità di crescita e un grande valore aggiunto. Integrazione o, ancor meglio, inclusione e uguaglianza non sono soltanto gli strumenti tramite cui creiamo ogni giorno una squadra sempre più affiatata, ma anche i valori fondamentali che guidano le scelte della nostra azienda. Crediamo in un mondo che abbatta le barriere e crei esperienze positive che diano risonanza al mondo dei sordi, perché la sordità non pone limiti a ciò che una persona può fare”.
Il team di IntendiMe
“KitMe” prevede inoltre un servizio clienti accessibile a tutti, adatto a fornire informazioni, soddisfare le necessità comunicative e dare assistenza per problemi tecnici, amministrativi e di abbonamento. “Si tratta del primo e unico servizio clienti italiano composto esclusivamente da operatori sordi e CODA (ossia Children of deaf adults, figli udenti di genitori sordi). Siamo convinti che nessuno meglio di una persona sorda possa conoscere e comprendere le esigenze di chi convive con la sordità, per questo motivo i nostri operatori sono sia persone sorde che udenti che conoscono la LIS (Lingua dei Segni Italiana)”.
Lanciato nel settembre 2020, nel novembre 2021 “KitMe” è finalmente sbarcato sul mercato con un proprio e-commerce, il tutto grazie anche ai diversi sostegni economici diretti alla startup e volti anche a incrementare le attività di ricerca, sviluppo e potenziamento dell’organico. Fondamentale è stato in particolare, nel marzo 2020, un round A d’investimento da 2.3 milioni di euro sottoscritto dal fondo di “Vertis Venture 3 Technology Transfer” (VV3TT), finanziato da Cassa Depositi e Prestiti e Fondo Europeo di Investimento.
Dopo questo fondamentale passo avanti, l’azienda IntendiMe pensa già a nuove e utilissime soluzioni. “Lo sviluppo di “KitMe” è stato un lungo viaggio. Trattandosi di una soluzione che combina sia hardware che software, lo abbiamo dovuto più volte aggiornare alla luce delle novità tecnologiche che via via si presentavano e dei numerosi feedback che ci arrivavano dalla community dei tester che abbiamo coinvolto fin dal primo giorno, composta soprattutto da persone sorde e CODA che ci hanno aiutato a migliorarlo sulla base delle loro necessità concrete. Noi amiamo dire sempre “sviluppato CON e PER le persone sorde”, perché la realtà è proprio questa e ne andiamo molto fieri. Al momento siamo concentrati su “KitMe” e sulla sua implementazione, ma vorremmo sia valicare i confini nazionali che creare nuove soluzioni per soddisfare i bisogni di coloro che ogni giorno convivono o si interfacciano con sordità e deficit uditivi. Non escludiamo niente a priori, continueremo a sognare e progettare un futuro accessibile e privo di barriere di qualsiasi tipo, sensoriali, architettoniche e soprattutto culturali” – conclude Alessandra Farris.
Per avere maggiori informazioni consultare il sito intendime.com.