Domani, alla Scuola Sottufficiali dell’Esercito Italiano di Viterbo, due giovani sardi presteranno giuramento insieme ai colleghi del 27° Corso “Volontà”. Si tratta degli Allievi Marescialli Cecilia Fiorucci, 24 anni, originaria di Alghero, e Diego Brandolini, 19 anni, di Gonnosfanadiga.
Cecilia Fiorucci si è diplomata al liceo linguistico e ha conseguito la laurea in tecniche di laboratorio biomedico presso l’Università di Sassari. Appassionata di arti marziali, in particolare di kick boxing, racconta di aver scoperto nella Scuola Sottufficiali una realtà completamente nuova: “Tra le prove da superare per entrare, la più difficile è stata l’ultima, il tirocinio, svolto presso la Scuola, che ha richiesto un adattamento a una vita che risultava radicalmente diversa dalla mia”.
L’Allievo Maresciallo Fiorucci sottolinea l’importanza di essere resilienti e di possedere spirito di sacrificio per affrontare le sfide quotidiane all’interno dell’istituto: “È un’esperienza che mette alla prova sotto tanti aspetti, che richiede concentrazione e impegno costante. Ci vuole anche spirito di sacrificio perché si rinuncia a molte cose che prima si davano per scontato”.
Un infortunio durante un’attività addestrativa è stato uno dei momenti più complicati del suo percorso. Grazie al supporto della linea di comando e al percorso riabilitativo interno alla Scuola, è riuscita a superare la difficoltà e a riprendere il suo iter formativo.
Oggi si dice più sicura di sé: “Mi ha insegnato a vivere in gruppo, ad avere fiducia nei miei colleghi e a essere una persona più responsabile, ma soprattutto che la lealtà è alla base di tutto”. Le attività addestrative sono quelle che preferisce, perché rappresentano un banco di prova in vista delle responsabilità future da Sottufficiale.
Anche la lontananza dalla famiglia non è sempre semplice da gestire, soprattutto nei momenti di difficoltà, ma trova forza nel legame quotidiano con i compagni di corso: “Nei momenti in cui sono più nostalgica trovo conforto nei miei camerati che considero fratelli e sorelle”.
Per lei, il momento più emozionante è stato l’inizio ufficiale del percorso: “L’ho realizzato nel momento in cui il Maresciallo Ordinario mi ha messo il grado sul petto. Per me in quel momento l’uniforme che indossavo aveva iniziato ufficialmente ad appartenermi”.
Raccontando il senso del proprio impegno, aggiunge: “Parlerei dell’orgoglio che si prova a portare l’uniforme, che rappresenta il nostro essere soldato. Con il tricolore, il grado, i distintivi, racchiude tutti i valori che ci vengono insegnati e i sacrifici che siamo portati a compiere”.


Anche Diego Brandolini si appresta a giurare a Viterbo. Cresciuto a Gonnosfanadiga, in provincia del Sud Sardegna, è diplomato in Meccatronica all’istituto Bonarotti di Guspini. Ha coltivato la passione per il fitness e conseguito la qualifica di istruttore di 1° livello di Body Building.
Per accedere alla Scuola ha superato un concorso pubblico con prove fisiche, culturali, linguistiche e psicoattitudinali: “Il concorso è molto selettivo, personalmente posso affermare che sono riuscito a superarlo grazie alla determinazione e motivazione per indossare l’uniforme che tanto agognavo”.
Riguardo alla vita interna, spiega che è fondamentale possedere qualità morali oltre che fisiche: “Lo ‘spirito di corpo’ è l’insegnamento più grande che la Scuola riesce a trasmetterti, la capacità di condividere i momenti belli e quelli più impegnativi”.
L’Allievo Maresciallo Brandolini ricorda le difficoltà iniziali di ambientamento, in particolare il confronto con colleghi già esperti. Nonostante ciò, la motivazione lo ha spinto ad affrontare e superare gli ostacoli. L’esperienza, racconta, lo ha aiutato a crescere: “Mi ha fatto comprendere che non dobbiamo dare niente per scontato, che per raggiungere grandi obiettivi dobbiamo lavorare e impegnarci ogni giorno”.
Particolarmente apprezzate da lui sono le attività fisiche e addestrative, che permettono di misurare i progressi personali. Anche per Diego, il momento più emozionante è stato quello dell’indossare l’uniforme per la prima volta: “Quel gesto ha rappresentato un passo significativo, rendendomi pienamente consapevole della responsabilità e dell’onore che comporta appartenere a questa Istituzione”.
A chi volesse intraprendere questo percorso, consiglia di allenarsi e di prepararsi a una scelta di vita: “Questo non è semplicemente un lavoro, ma una vera e propria scelta, un cammino che, pur essendo ricco di sacrifici, sa regalare anche immense soddisfazioni”.
La Scuola Sottufficiali dell’Esercito, istituita nel 1965 a Viterbo, è il polo unico di formazione dei Sottufficiali dell’Esercito. Propone un percorso integrato tra formazione universitaria – con laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali – e tecnico-militare, con addestramenti specifici e abilitazioni professionali. La missione dell’Istituto è formare futuri comandanti capaci di affrontare le complessità dei moderni scenari operativi e rappresentare i valori dell’Esercito Italiano.