In Sardegna si muovono due iniziative coordinate per sostenere il diritto allo studio di giovani palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza. L’Università degli Studi di Sassari ha attivato un programma di accoglienza e supporto per dieci studenti e studentesse, mentre la Regione Sardegna ha stanziato dieci borse di studio, cinque per l’Università di Cagliari e cinque per l’Università di Sassari, destinate a residenti a Gaza.
L’Ateneo sassarese, in collaborazione con l’ERSU di Sassari e con i Gruppi Studenteschi, ha varato un programma che consente a dieci studenti palestinesi di proseguire il percorso accademico in un contesto ritenuto sicuro e inclusivo. Il pacchetto di misure prevede dieci borse da 4.000 euro ciascuna, l’esenzione dalle tasse universitarie, i libri di testo gratuiti, il supporto linguistico del Centro Linguistico di Ateneo e l’ospitalità con pasti gratuiti nelle strutture ERSU per dieci persone.
“Come Ateneo e come Ente per il diritto allo studio universitario non possiamo restare indifferenti. La missione dell’università è formare, accogliere e offrire opportunità di crescita. Per questo esprimiamo la nostra vicinanza alle nuove generazioni, che vedono il proprio futuro negato dalla guerra”, dichiarano il Rettore, Prof. Gavino Mariotti, e il Presidente dell’ERSU Sassari, Dott. Daniele Maoddi.
“Studiare e vivere a Sassari – aggiungono – potrà rappresentare per questi giovani non solo un’occasione di crescita personale e accademica, ma anche un atto concreto di speranza e di costruzione di un futuro diverso”.
La Giunta Todde, su proposta dell’assessora dell’Istruzione Ilaria Portas, ha approvato dieci borse di studio del valore di 12.000 euro ciascuna, ripartite tra gli Atenei di Cagliari e Sassari, per garantire il diritto allo studio ad altrettanti giovani residenti nella Striscia di Gaza. Le risorse provengono dal Fondo Globale “Interventi regionali per l’Università”, previsto dalla legge regionale n. 26 del 1996 e modificata dalla legge 5/2015.
I beneficiari saranno individuati nell’ambito del “Progetto umanitario educativo congiunto – Misure urgenti per il rilascio dei visti, l’istituzione di corridoi umanitari educativi e l’accoglienza integrata di studenti palestinesi bloccati a Gaza”, in collaborazione con l’associazione Gaza Students Beyond Borders. “In questo modo – ha affermato l’assessora Portas – offriamo loro la possibilità di avviare o completare la formazione appoggiandosi agli Atenei isolani”.
“È un momento particolarmente doloroso. Gaza – prosegue l’assessora Portas – sta vivendo una pagina di storia e di violenza terribile. Nessuno di noi avrebbe mai voluto trovarsi davanti a tutto questo e in maniera drammaticamente impotente. Davanti all’imbarazzo e alla difficoltà del provare a fare qualcosa per queste persone, neppure una piccola azione, abbiamo allora pensato al futuro di questi giovani. E il loro futuro non può che passare attraverso il completamento degli studi. Abbiamo dunque portato avanti questa misura e ora non resta che attendere che attraverso i corridoi umanitari ragazze e ragazzi di Gaza possano raggiungerci”.
La delibera regionale si inserisce in uno stanziamento complessivo pari a 43.350.000 euro per il triennio 2025-2027, incrementato di ulteriori 17 milioni di euro per ciascun anno. Le risorse saranno impiegate come contributo agli oneri sostenuti dalle Università sarde per il personale impegnato nelle attività didattiche e, successivamente, per coprire spese relative a docenti a contratto, tutor didattici, manager didattici, lettori e al personale dedicato ai servizi agli studenti, tra cui segreterie, biblioteche, servizi informatici, mobilità studentesca, orientamento e supporto psicologico.