Sardegna terza in Italia per la gestione dei rifiuti: raccolta differenziata al 76,46%

La regione guida il Centro-Sud nel riciclo dei rifiuti urbani. Comuni virtuosi in crescita, ma restano alcune criticità da superare

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La Sardegna si conferma tra le regioni più virtuose nella gestione dei rifiuti urbani, posizionandosi al terzo posto a livello nazionale e risultando la migliore tra le regioni del Centro-Sud. I dati emergono dal 25° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani, che evidenzia il consolidamento di un processo avviato negli ultimi decenni: nel 2023, la raccolta differenziata ha raggiunto il 76,46%, segnando un progresso significativo rispetto agli anni passati.

Nel 2000, quando venne pubblicata la prima edizione del rapporto, la raccolta differenziata in Sardegna era ferma all’1,7% e la produzione di rifiuti superava le 760.000 tonnellate. Oggi, i numeri raccontano una realtà profondamente cambiata. Nel 2023, la produzione complessiva di rifiuti urbani è diminuita di circa 10.300 tonnellate rispetto all’anno precedente (-1,5%), con una riduzione sia dei rifiuti avviati a smaltimento sia, in misura minore, di quelli destinati al riciclo.

Le frazioni che hanno registrato il calo più marcato sono la componente organica e il vetro, mentre carta, plastica e materiali inerti hanno avuto una riduzione più contenuta. Al contrario, si è osservato un incremento nel conferimento di imballaggi in metallo, legno, tessili, abbigliamento e rifiuti ingombranti destinati al recupero.

L’impegno dei Comuni sardi si riflette nei numeri: 372 su 377 hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, coinvolgendo il 91,8% della popolazione. Tra questi, 30 hanno superato l’85%, mentre 168 si collocano tra l’80% e l’85%. Inoltre, 198 Comuni hanno già raggiunto l’obiettivo dell’80% previsto dal Piano Regionale per il 2029, un dato in crescita rispetto ai 166 del 2022.

Resta tuttavia ancora qualche criticità. Sono cinque i Comuni che non hanno ancora raggiunto la soglia del 65%, due in meno rispetto all’anno precedente. Quattro di essi sono piccoli centri, ma tra questi figura anche Sassari, che per il suo peso demografico risulta strategico per il raggiungimento degli obiettivi regionali.

Tra i territori che hanno già superato l’obiettivo del 2029 si distinguono diverse località turistiche come Carloforte, Palau e Villaputzu, oltre a realtà di medie e piccole dimensioni come Sant’Antonio di Gallura e Sardara. Anche le gestioni associate tra più Comuni, come quelle di Irgoli, Loculi, Onifai e Galtellì o l’Unione dei Comuni del Coros, hanno contribuito in maniera significativa ai risultati complessivi.

Un elemento chiave nel sistema di gestione dei rifiuti è la rete di ecocentri comunali, ormai presente nella maggior parte dei Comuni, mentre rimane ancora limitata la diffusione di centri di riuso e riparazione. Per questo, il Piano Regionale prevede azioni specifiche per incentivarne la creazione, promuovendo il riutilizzo e la riduzione della produzione di rifiuti.

A livello provinciale, tutte le aree della Sardegna hanno superato il 70% di raccolta differenziata. Oristano è in testa con una percentuale superiore all’80%, seguita da Nuoro e Sud Sardegna, che si avvicinano a questa soglia. La Città Metropolitana di Cagliari si attesta oltre il 78%, mentre la Provincia di Sassari supera il 71%.

Uno degli aspetti su cui sarà necessario lavorare nei prossimi anni è la riduzione della produzione complessiva di rifiuti, in linea con gli obiettivi europei e il Piano Regionale. Per raggiungere questo obiettivo, saranno centrali azioni come la promozione della tariffa puntuale, attualmente adottata solo dal Comune di Cagliari, la riduzione dello spreco alimentare lungo tutta la filiera e il rafforzamento delle politiche di prevenzione.

La Sardegna ha compiuto progressi significativi nella gestione dei rifiuti urbani, ma la sfida per il futuro sarà consolidare i risultati ottenuti, migliorare ulteriormente la raccolta differenziata e ridurre il conferimento in discarica attraverso strategie integrate e il coinvolgimento attivo di cittadini e amministrazioni.

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