I cassonetti sono lavati una volta al mese e quelli dell’umido nel periodo estivo una a settimana. Secondo gli ultimi controlli compiuti dal Comune di Sassari settimanalmente, il servizio oggi copre tra il 95 e il 98 per cento della totalità della prestazione prevista dal contratto di igiene urbana. Il valore di quel 2-5 per cento dei contenitori rimanenti che non sono stati lavati è decurtato dal totale che l’Amministrazione versa alla ditta, secondo quanto previsto dall’appalto. Le economie così ottenute possono essere utilizzate, anche per nuovi servizi di igiene urbana, l’anno successivo. Il dibattito in Consiglio comunale dei giorni scorsi è stata l’occasione per fare il punto su alcuni aspetti dell’appalto: «Tutti i mezzi utilizzati per pulire i contenitori presenti nel territorio di Sassari sono dotati di gps che permette di certificare l’effettivo tragitto percorso dalla macchina» ha spiegato l’assessore alle Politiche agro-ambientali Fabio Pinna. «Naturalmente sul risultato influiscono anche i comportamenti di alcuni incivili che conferiscono fuori orario, rendendo impossibile la pulizia, o che parcheggiano davanti ai cassonetti» ha aggiunto il vicesindaco.
Da marzo 2013 (data di inizio dell’appalto) a oggi il numero di lavaggi richiesti è passato da 84mila a 56mila. Questo perché è stato ampliato il servizio di ritiro dei rifiuti porta a porta e ridotto di conseguenza il numero di cassonetti nelle strade. Il valore economico è stato reinvestito in altri servizi di igiene urbana.
La pulizia dei cassonetti è sottoposta a due tipi di controllo: quantitativo e qualitativo. Per il primo, ogni sei mesi si esamina il contatore che certifica il numero di cassonetti lavati. Qualora questi siano meno di quelli previsti dall’appalto, la differenza è decurtata dal totale che il Comune versa alla ditta secondo quanto previsto dal contratto. L’ultima verifica è stata fatta nel settembre 2017, in base alla quale sono stati trattenuti 380mila euro dal saldo da versare ad Ambiente Italia. Nel controllo qualitativo il direttore dell’esecuzione del servizio esamina la puntualità dell’attività di lavaggio e, qualora questa non sia soddisfacente, scatta la sanzione. Il contratto prevede una pulizia mensile. La verifica avviene incrociando i dati forniti dal gps con i codici di ciascun contenitore. L’Amministrazione comunale chiede di esaminare batterie secondo un ordine casuale e controlla che l’igienizzazione sia stata compiuta nella data prevista: «Bisogna chiarire che la pulizia compiuta sui cassonetti è volta soprattutto a evitare che questi diventino ricettacolo di insetti. È impensabile che possano tornare a nuovo: si tratta di contenitori nati per racchiudere rifiuti» spiega il direttore dell’esecuzione, che aggiunge: «I camion che ritirano i rifiuti partono contemporaneamente con i mezzi per il lavaggio. I primi, però, impiegano in media 20 secondi per svolgere la loro attività, mentre per gli altri è necessario un minuto. Dopo un po’ le due macchine si distanziano e basta che nel frattempo qualche incivile abbia conferito fuori orario perché sia impossibile effettuare il lavaggio».
«Tutto il personale lavora con grande professionalità e dedizione e i controlli sono compiuti e certificati con trasparenza e chiarezza – ha concluso l’assessore Fabio Pinna -. Ricordo che ogni macchina, sia quelle per igienizzare i cassonetti sia quelle per lo spazzamento delle strade, è dotata di gps (sistema di posizionamento globale) e nulla può sfuggire».