Si è conclusa ieri la prima edizione di “Torre delle storie”, la rassegna letteraria voluta e ideata da Matteo Porru nella località turistica di Torre delle Stelle. L’ultimo incontro ha visto protagonista Gianluca Medas e la partecipazione di una moderatrice, Maria Antonietta Dessì. «Dulcis in fundo – precisa Porru in apertura –, ho voluto che questo ultimo appuntamento fosse appunto all’insegna della dolcezza, perché la fine è sempre dolce».
E, come tutti gli intenti alla base della rassegna, anche questo è stato raggiunto. Il libro di cui si è parlato è “Mammai manna”, edito dalla casa editrice Cuec nel 2018: un libro che ha come protagonista la Sardegna, “La grande madre” (come recita il sottotitolo), composto da racconti che si incastonano tra di loro e da una componente onirica predominante. Con dolcezza ci si è addentrati nel libro e nel valore che Medas gli ha dato, si è discusso dell’importanza del sogno, da cui tutto nasce. «Il sogno è la materia principale di qualsiasi creativo – ha affermato l’autore –. La dimensione della realtà viene vissuta attraverso il corpo, all’esterno, ma si è persa la porta di ingresso del nostro dentro».
Tanti i concetti e le riflessioni emerse durante quest’ultimo incontro, troppi per poter parlare di una semplice presentazione di un libro; del resto Gianluca Medas, attore, narratore, scrittore, regista, ideatore di programmi televisivi e grande comunicatore, non può certo essere cristallizzato nel ruolo standard tipico di uno scrittore. La Sardegna mediterranea e non sardo centrica, il concetto di identità e di radice, quello di viaggiatore in contrapposizione a quello di turista, consuetudini culturali ormai perse, rivolte popolari da ricordare: sono solo alcuni degli spunti di discussione offerti durante la presentazione, che ha assunto un valore indipendente dal libro raccontato.
È stata l’occasione di parlare anche del significato di “Viajante”, il progetto di un lungo cammino tra le strade della Sardegna, di oltre seicento chilometri, che dovrà partire all’inizio di settembre, con il quale l’ideatore toccherà cinquantaquattro località. «Perché la vita stessa è un cammino. Il sentirsi straniero in ogni luogo è una cosa bella – spiega Medas –, non negativa come si pensa solitamente, perché lo straniero non si fa acchiappare dalle cose che gli impediscono di essere un viaggiante».
Un ultimo incontro, quello di Torre delle storie, che lascia una sorta di nostalgia anticipata per quella che sarà la seconda edizione. Se lo scopo di Matteo Porru era quello di ridare una vitalità culturale alla località di Torre delle Stelle che mancava da tempo e di dare un segnale di ripartenza dopo un periodo di confusione sociale legato all’emergenza sanitaria, possiamo affermare che è stato sicuramente raggiunto.
«I creativi sono le antenne che riescono a raccontare il mondo – spiega Gianluca Medas in conclusione dell’incontro –. Questo libro è la mia eredità, è la mia disperata ricerca di tornare a un paradigma diverso, alla vita che chiama la vita».
Matteo Porru, in chiusura, ringrazia tutti coloro che lo hanno supportato e affiancato in questa avventura; noi restiamo in attesa di “Torre delle storie” edizione 2021, fiduciosi che sarà all’altezza di questa appena conclusa.