Ambiente, sostenibilità, diritti umani. Denunce e proposte per un futuro diverso. Il festival Life After Oil arriva a Santa Teresa Gallura, da alcuni anni sede della manifestazione ideata da Massimiliano Mazzotta che in questa sesta edizione si è sviluppata anche tra Cagliari e Ottana.
Dal 18 al 21 settembre il paese affacciato sulle Bocche di Bonifacio ospiterà (tra il Cine-Teatro Nelson Mandela e il Cinema Arena Odeon) proiezioni di corti e lungometraggi di diverse parti del mondo, alcuni dei quali presentati direttamente dai registi ospiti del festival. Tra questi il tedesco Michael Niermann che nella prima delle quattro serate, il 18 settembre (si parte alle 21 al Cinema Arena Odeon, in caso di maltempo al Cine-Teatro Nelson Mandela), introdurrà “Riders of Destiny” che segue due baby fantini indonesiani e le loro famiglie le cui prospettive future dipendono dai risultati dei giovanissimi jockey. Arriva invece dal Ghana Amartei Armar che con “Vagabonds”, in programma il 19 settembre, racconta il legame tra due fratelli orfani. Attesa a Santa Teresa, il 20 settembre, anche la sardoaustraliana Lisa Camillo con il suo “Balentes”, documentario che mostra il doppio volto della Sardegna: paradiso turistico e inferno di servitù militari dove si svolgono pericolosi giochi di guerra che hanno contaminato luoghi e persone. Tra gli altri ospiti, protagonisti nella serata finale del 21 settembre, la francese Cécile Robineau che nel suo corto d’animazione “Thumbelina and the Ogre” racconta un’insolita amicizia fra un orco e una ragazza e il regista americano Christopher Walker che in “Spears from All Sides” dà spazio alla lotta del popolo Waorani per difendere il proprio territorio nella foresta amazzonica dove l’industria petrolifera, con la connivenza dei governi, sta mettendo a rischio la sopravvivenza della comunità.
Un festival il cui respiro internazionale è indicato non solo dai titoli scelti e dagli autori invitati in Sardegna, ma anche dai nomi di alcuni dei giurati delle varie sezioni del concorso. Tra questi ci sono infatti il regista statunitense Brent Huffman, la giornalista del New York Times Leah Varjacques, l’attrice francese Marianne Borgo. Un giro del mondo attraverso documentari, lavori di fiction e d’animazione, senza dimenticare il territorio che ospita Life After Oil. Il festival ha sempre riservato grande attenzione ai giovani e giovanissimi, non solo promuovendo la loro partecipazione alle proiezioni, ma anche avviando collaborazioni con le scuole per rendere protagonisti della manifestazione gli studenti. Quest’anno sono due i cortometraggi girati dagli alunni delle scuole di Santa Teresa e San Pasquale, frutto di laboratori dell’associazione Life After Oil, ed entrambi saranno presentati fuori concorso. Il primo intitolato “State of Mind” (in programma il 20 settembre) è un documentario realizzato dai bambini della quarta e quinta elementare dell’Istituto Comprensivo Statale P.F.M. Magnon di San Pasquale. Il secondo dal titolo “Emozioni” ha visto impegnati bambini della quarta e quinta elementare dell’Istituto Comprensivo Statale P.F.M. Magnon di Santa Teresa.
Ad accompagnare proiezioni e incontri con registi, alcuni eventi collaterali. La mattina del 19 settembre Nicola Virdis sarà protagonista del “Water Talk Show”, una riflessione sul bene più prezioso che l’uomo possiede: l’acqua. Il comico sassarese, reduce dai successi televisivi di Italia’s Got Talent e Colorado, parlerà con il suo stile leggero ma profondo di questa risorsa che, in molti luoghi, è sempre più scarsa e che va preservata con piccole e grandi azioni nel quotidiano e a livello globale. La mattina del 20 settembre, in questo caso a Palau all’Istituto Falcone e Borsellino (incontro per studenti e addetti ai lavori con diretta streaming sulla pagina Facebook del festival), appuntamento con Marilù Mastrogiovanni. La giornalista pugliese, autrice di scottanti inchieste sulla Sacra corona unita e fondatrice del giornale Il Tacco d’Italia parlerà di quella che è stata definita la quarta mafia.