Due elementi che appartengono alla cultura di Sassari si incontrano per la prima volta. La Torres, la squadra di calcio della città, patrimonio identitario di tutti i sassaresi, simbolo di “sassaresità” al di là delle storiche traversie societarie e delle alterne fortune sportive, per la prima volta nella sua storia ultrasecolare sale sul palco di un teatro. E lì si incontra e si fonde con un altro elemento tipico dell’identità culturale di Sassari e dei suoi abitanti: il vernacolo. Tra le manifestazioni pensate, organizzate e realizzate dalla Fondazione Sef Torres 1903 per festeggiare i 115 anni dalla costituzione della società rossoblù, c’è anche Zi vidimmu a la Torrese, commedia in due atti di Cosimo Filigheddu e Roberto Sanna, portata in scena dalla Compagnia Teatro Sassari per la regia di Alfredo Ruscitto e la scenografia di Vincenzo Ganadu. Venerdì 18 maggio alle 21 al teatro Verdi di Sassari l’opera sarà rappresentata per la prima volta in assoluto. Sarà un fatto storico, perché l’originale pensata della Fondazione Sef Torres 1903, che ha coinvolto nel progetto i due autori e la compagnia, rappresenta una “prima volta” da celebrare con tutti i crismi.
Per questo il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, nella sala conferenze di palazzo Ducale ha voluto presentare personalmente l’appuntamento, che è perfettamente coerente alle politiche culturali perseguite dall’amministrazione comunale per fare del patrimonio identitario materiale e immateriale della città una leva per il rilancio e lo sviluppo della sua economia e il recupero di quel senso di appartenenza che l’attuale periodo di sofferenza rischia di fiaccare, mentre rappresenta un prezioso strumento per la tenuta morale e sociale di una comunità che per ripartire punta sulle sue radici, sul suo passato e sulla sua storia. E qui – vivi, attuali e quantomai contemporanei – ci sono anche la Torres e il teatro in vernacolo, di cui è ottima rappresentante la Compagnia Teatro Sassari con gli attori che interpreteranno Zi vidimmu a la Torrese: Teresa Soro, Alessandra Spiga, Andrea Riccio, Emanuele Floris, Mario Lubino, Ignazio Chessa, Stefano Dionisi, Michelangelo Ghisu e Paolo Colorito.
Sostenuta da Regione e Fondazione di Sardegna, la commedia scritta dai giornalisti Cosimo Filigheddu e Roberto Sanna riporta tutti indietro sino all’estate del 1997.
È un anno triste per i tifosi rossoblù, con la società a un passo dal fallimento. A meno di dieci anni dai fasti di Gianfranco Zola e Mario Piga e del derby col Cagliari di Claudio Ranieri, la Torres precipita fra i dilettanti e viene messa all’asta per 100mila lire “simboliche”. Si fa avanti solo Fabio Moro. Sassarese, brillante imprenditore della new economy, interessi nella Silicon Valley, il nuovo proprietario e presidente della Torres scopre in Argentina Daniele Bertone, anche lui sassarese doc, che allena la squadra dei giovanissimi del Boca juniors. Moro lo riporta a Sassari e gli affida la panchina della Torres. Sotto la sua guida la squadra rossoblù passa in tre anni dalla serie C alla serie A. Non solo: si ritrova prima in classifica e deve disputare l’ultima partita, che può valere lo scudetto, contro la Juventus.
Improvvisamente sorge un problema, lo stadio: in caso di vittoria, la Torres dovrebbe disputare la Champions League, ma lo stadio “Acquedotto”, come i sassaresi chiamano ancora il “Vanni Sanna”, è inadeguato per partite di una manifestazione del genere. Entrano in scena dei politici con forti interessi in campo edilizio, che chiedono esplicitamente a Moro di affidare loro i lavori per il nuovo stadio, promettendo un forte tornaconto personale. Lui, imprenditore geniale e uomo profondamente onesto, rifiuta sdegnosamente l’offerta e trova una soluzione alternativa. Nello sviluppo della vicenda – accanto a personaggi realistici come il presidente, l’allenatore, i giocatori, i tifosi, i politici faccendieri e addirittura Omar Sivori, inviato dalla Rai per la “Domenica Sportiva” in occasione del match di cartello – compaiono tre personaggi fantastici che rappresentano la Fortuna, il Destino e il Portafortuna.
Oltre al sindaco Nicola Sanna, hanno partecipato alla presentazione il presidente della Fondazione Sef Torres 1903, Umberto Carboni, gli autori Cosimo Filigheddu e Roberto Sanna e gli attori Mario Lubino e Teresa Soro della Compagnia Teatro Sassari.
In vista della prima di venerdì prossimo, per cui i posti sono numerati, gli organizzatori hanno messo in vendita i biglietti: quello intero costa 12 euro più 1 euro di prevendita, quello ridotto costa 10 euro più 1 euro di prevendita.
Per informazioni e prevendite è possibile rivolgersi alla cooperativa Le Ragazze Terribili, in via Tempio 65, tramite la mail [email protected] o al numero +39079278275.