Mototaccuino. Il volontariato viaggia su due ruote

Si chiamano Mototaccuino perché nei loro viaggi in moto mancano le pause per le foto, ma mai quelle per scrivere appunti sui loro taccuini.

Sono il duo di volontari su due ruote Nicola Manca e Alessio Ferrari, trentatreenni di Cagliari con la passione per le motociclette senza fronzoli, coloro che portano il casco aperto per godere del paesaggio a 360 gradi e che si orientano con la cartina ovunque vadano, senza limiti geografici, con il fine di portare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno.

Il loro è un volontariato basato su una profonda amicizia, nata nel 2013 nell’ambito di un’esperienza presso il 118, e dalla scoperta della passione in comune per la motocicletta, i viaggi e lo stile di vita un po’ vintage.

Tutto prese forma durante un viaggio che Alessio definisce epico per ogni motociclista, presso l’Isola di Man in occasione del Tourist Trophy, nota corsa moticiclistica.

Era il 2015, e seduti su una panchina a contemplare l’idea di andare in Irlanda, della quale potevano scorgere le coste all’orizzonte, deviarono i loro intenti verso l’Africa, meta decisamente più particolare e bisognosa dal punto di vista degli interventi umanitari.

Grazie a un budget monetario portato da Alessio – i suoi regali di compleanno – e una colletta anonima tra amici, partirono nel 2016 alla volta del deserto sahariano in un viaggio che sancì l’inizio di un’avventura tutta in divenire.

La prima missione consisté nella consegna di materiale sanitario e nella donazione di biciclette ad un gruppo di bambini nomadi, per consentire loro di andare a scuola; tutto venne raccontato nel libro “Dall’isola al Sahara”, uno spaccato di ogni giornata descritto dalle voci dei taccuini di Alessio e Nicola, così differenti che “sembra che io e lui abbiamo fatto due viaggi totalmente diversi”, commenta Alessio.

Una prerogativa dell’operato dei due cagliaritani consiste nel sostenere personalmente tutte le spese vive del viaggio per poter indirizzare ogni donazione e proventi di vendita ai progetti che di volta in volta scelgono sulla base delle richieste di intervento di cui vengono a conoscenza.

Ogni intervento consiste nel colmare un bisogno concreto e materiale, quindi non sono ammessi i passaggi di denaro e tutte le spese vengono documentate sull’omonimo sito web, nato da meno di un anno.

Grazie alle prime vendite del libro, portarono il loro aiuto in Vietnam con la costruzione di un pozzo e la donazione di una motocicletta ad una ragazza del luogo; inoltre accolsero l’appello degli amministratori della città di Accumoli che, in seguito al terremoto, chiedevano di non essere dimenticati. In quell’occasione portarono in dono, in sella alle moto, 11 quadri creati da artisti isolani e 200 disegni fatti da bambini sardi che ebbero l’occasione di immedesimarsi nel vissuto dei loro coetanei e imparare le norme di protezione civile in caso di terremoto.

Un progetto che Nicola ha particolarmente a cuore, riguarda l’acquisto di una speciale sedia per la balneazione dedicata ai malati di SLA e sita nella spiaggia di Maladroxia: “Abbiamo reso possibile una cosa che è assolutamente comune per i sardi, scontata, come fare il bagno al mare”.

Una spesa insolitamente onerosa, sostenuta con l’unione di tre entrate differenti: le donazioni spontanee, la pubblicazione di un secondo libro che racconta il viaggio in Vietnam, e un evento per motociclisti che è un’esperienza di vita vera e propria.

Il libro, “Frammenti”, uscì lo scorso anno ed è narrato da Mototaccuino, una terza voce compatta e univoca che sostituisce i mondi di Nicola e Alessio presenti nella prima pubblicazione.

L’evento per motociclisti prende il nome di Dust’n Sardinia e giunge quest’anno alla seconda edizione. 10 partecipanti, a maggio 2019, avranno l’occasione di vivere una Sardegna sconosciuta e selvaggia, viaggiando “in modo vecchio”, che si traduce con: mettere da parte il cellulare, guidare motociclette senza optional annessi, cartina alla mano e casco aperto per poter vedere i volti degli altri quando si rallenta e magari riuscire a ricordare i nomi di tutti alla fine dei tre giorni.

400 chilometri di strade testate da Nicola e Alessio e scovate a suon di tentativi e preziosi errori: “Magari sbagli dieci volte, non trovi la strada ma trovi uno scorcio bellissimo, la moto insegna tantissimo dal punto di vista umano”, mi dice Nicola, il romantico della coppia.

I proventi di questo progetto serviranno a finanziare la stampa di albi illustrati a scopo didattico, che saranno regalati ai bambini ospedalizzati e con disturbi dell’apprendimento.

Non solo, i partecipanti potranno gustare degli ottimi prodotti enogastronomici del territorio che saranno acquistati presso la colonia agricola del carcere di Isili a sostegno di coloro che cercano una seconda chance, e potranno viaggiare leggeri e stress free grazie al trasporto bagagli che avverrà tramite un pulmino guidato da persone momentaneamente escluse dal mondo del lavoro.

Quello di Mototaccuino è un volontariato schietto, limpido e divertente, che ha coinvolto persino altri motociclisti come nel caso della protesi donata nel 2017 ad un uomo marocchino rimasto vittima di un incidente sul lavoro, ad opera di quattro viaggiatori che decisero di allungare l’itinerario di viaggio per consegnare il prezioso apparecchio.

“Vogliamo essere contagiosi, convincere le persone a spostare quel granello di sabbia per rendere il mondo migliore”.

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