Nel settore dell’autotrasporto, l’utilizzo del tachigrafo è regolato da norme precise che coinvolgono direttamente le imprese e i conducenti. Le funzioni di registrazione iniziarono con il cronotachigrafo analogico, un dispositivo completamente meccanico poi evoluto in versione elettronica, che utilizzava dischi cartacei e un pennino per la registrazione dei dati. Questo strumento è stato superato nel 2004 dal tachigrafo digitale, obbligatorio dal maggio 2006 su tutti i veicoli di nuova immatricolazione adibiti al trasporto di merci con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate e su quelli destinati al trasporto di più di nove persone, inclusi i mezzi immatricolati in uno qualsiasi degli Stati membri dell’Unione Europea.
Dal 15 giugno 2019, però, il tachigrafo digitale non può più essere installato sui mezzi di nuova immatricolazione: in sua sostituzione, è obbligatorio il tachigrafo intelligente, previsto dal Regolamento UE 165/2014, nella versione modificata dal Regolamento UE 2018/502. I dispositivi intelligenti offrono maggiore sicurezza contro le manomissioni, un ampliamento dei dati raccolti e la possibilità di trasmissione remota delle informazioni alle autorità di controllo, anche con il veicolo in movimento. A livello pratico, per conducenti e aziende si è resa necessaria solo la sostituzione delle carte tachigrafiche, comunque compatibili anche con i dispositivi digitali precedenti.
Il corretto uso del tachigrafo è disciplinato dal Decreto Dirigenziale n. 215 del 12 dicembre 2016, emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che prevede la formazione obbligatoria degli autisti. Le aziende di trasporto devono garantire ai propri conducenti un percorso formativo adeguato e fornire loro istruzioni scritte sul funzionamento del dispositivo. L’obiettivo è duplice: assicurare il rispetto dei tempi di guida e riposo e, al contempo, consentire all’impresa di dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per prevenire infrazioni.
I corsi hanno una durata complessiva di otto ore e si concludono con il rilascio di un attestato individuale con validità quinquennale. È inoltre previsto un documento di istruzioni con validità annuale, che certifica l’avvenuta informazione del lavoratore in merito alle norme. La formazione non esonera completamente l’impresa da responsabilità in caso di violazioni, ma riduce in maniera significativa la possibilità di essere considerata corresponsabile.
Il tachigrafo intelligente è composto da un’unità veicolo dotata di schermo, stampante integrata, due lettori di carte e selettore manuale. Ad essa si affiancano le smart card personali e codificate:
- Carta del conducente (bianca): registra tempi di guida e di riposo;
- Carta dell’azienda (gialla): consente l’accesso ai dati dei veicoli;
- Carta dell’autorità (azzurra): usata per i controlli;
- Carta dell’officina (rossa): riservata agli interventi tecnici.
I dati sono memorizzati nella memoria interna dell’apparecchiatura per un periodo di dodici mesi, e possono essere utilizzati sia dall’azienda sia dagli organi di vigilanza.
L’uso scorretto del tachigrafo o la mancata attivazione può comportare sanzioni pesanti. Se il conducente non inserisce la propria carta al momento della presa in carico del veicolo, rischia una multa da 848 a 3.393 euro, ridotta a 1.696 euro se pagata entro 60 giorni, con la decurtazione di dieci punti dalla patente e la sospensione della licenza di guida da 15 giorni a tre mesi. Le imprese che manomettano il dispositivo possono incorrere in responsabilità penale per omissione dolosa di cautele antinfortunistiche.
Tuttavia, la presentazione dell’attestato di formazione consente al conducente di non essere sanzionato, nemmeno a livello amministrativo.
L’installazione e la manutenzione dei tachigrafi intelligenti devono essere effettuate esclusivamente da officine autorizzate, come previsto dalle normative vigenti. Ogni intervento non conforme può invalidare legalmente le registrazioni e comportare ulteriori responsabilità per l’azienda.
In un contesto normativo sempre più orientato alla sicurezza su strada e alla tracciabilità delle attività lavorative, l’adempimento agli obblighi formativi e tecnici rappresenta un requisito fondamentale per chi opera nel settore dei trasporti.
































