Nell’ultimo anno oltre 1,5 milioni di italiani sono stati vittime di truffe o tentativi di frode nell’acquisto dell’assicurazione auto, con un danno economico complessivo stimato in oltre 620 milioni di euro. L’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat ha evidenziato la diffusione del fenomeno, spingendo Facile.it a collaborare con Consumerismo No Profit per ampliare il progetto “Stop alle Truffe” al settore delle assicurazioni auto.
Avviato nel 2023 per offrire ai consumatori strumenti contro le frodi nel settore dell’energia, il progetto si è ora esteso alle polizze RC auto, con una sezione dedicata contenente guide, video, podcast e approfondimenti per aiutare gli italiani a riconoscere e prevenire le frodi assicurative.
L’acquisto di un’assicurazione falsa può comportare gravi conseguenze economiche e legali, tra cui la perdita del denaro speso, il rischio di sanzioni e la responsabilità diretta per eventuali danni in caso di sinistro. L’esperienza maturata nella lotta alle truffe energetiche ha dimostrato che fornire informazioni concrete ai consumatori può fare la differenza.
L’iniziativa ha già portato risultati positivi, con una riduzione del 10% nel numero di vittime di frodi sulle bollette rispetto al 2023. Tuttavia, nel settore assicurativo, le truffe continuano a diffondersi attraverso diversi canali. Il phishing via email è il metodo più utilizzato (41,7% dei casi), seguito dai falsi call center (27,8%) e dagli SMS ingannevoli (22,2%). In quasi un caso su cinque (19,4%) il truffatore si è presentato di persona. Anche strumenti più moderni, come le app di messaggistica istantanea (9,7%) e i social network (6,9%), sono sfruttati per raggirare le vittime.
Gli schemi fraudolenti seguono dinamiche ricorrenti: insistenza nel far firmare contratti in tempi rapidi, mancanza di trasparenza, offerte con prezzi fuori mercato, utilizzo di canali non ufficiali e richieste di pagamento anomale. Riconoscere questi segnali può aiutare a evitare le trappole.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le fasce di età più colpite non sono gli anziani, ma i giovani tra i 25 e i 34 anni (7,6%) e tra i 18 e i 24 anni (5,3%), rispetto a una media nazionale del 3,8%. La maggiore esposizione di queste categorie potrebbe derivare dalla necessità di affrontare costi assicurativi più elevati e dalla minore consapevolezza dei rischi. Anche il livello di istruzione sembra incidere: le persone con titolo di studio universitario risultano più esposte alle truffe rispetto alla media nazionale.
Dal punto di vista geografico, le regioni del sud Italia e le isole registrano il maggior numero di casi, seguite dal centro Italia. Il costo più elevato delle polizze in queste aree potrebbe spingere i consumatori a cercare offerte apparentemente vantaggiose, aumentando il rischio di incappare in frodi.
Nonostante l’elevato numero di truffe, quasi la metà delle vittime (44%) sceglie di non denunciare. Tra i motivi principali vi sono il danno economico ritenuto basso o la convinzione di non poter recuperare il denaro perso (28% dei casi), il senso di vergogna per essere stati ingannati (19%) e il timore di far conoscere l’accaduto ai familiari (22%).
Denunciare è però fondamentale per contrastare il fenomeno. Segnalare alle autorità anche un tentativo di frode non andato a buon fine può contribuire a prevenire nuovi casi e a rendere più efficace l’intervento delle Forze dell’Ordine.