Per la prima volta, le amministrazioni del Nord Ovest della Sardegna hanno deciso di unire le forze per sostenere ViNOS, l’associazione dei Vignaioli del Nord Ovest Sardegna, nata due anni fa con l’obiettivo di promuovere una nuova visione condivisa della viticoltura e dello sviluppo locale. Un’intesa che punta a superare le frammentazioni storiche e a trasformare questa porzione del sassarese in un polo integrato di promozione culturale, produttiva e paesaggistica.
Il primo gesto simbolico di questo nuovo corso è avvenuto lunedì 14 luglio a Baratz, nella cantina Podere 45, gestita dai fratelli Saccu, dove tredici cantine associate a ViNOS hanno partecipato all’imbottigliamento di un vino collettivo. Ogni realtà ha contribuito con una piccola parte della propria vendemmia, dando vita a una bottiglia unica, che racchiude le anime di Romangia, Nurra e Coros. Si tratta della prima iniziativa di autofinanziamento dell’associazione: il ricavato andrà a sostenere i futuri progetti del gruppo.
Durante l’incontro, Gian Piero Saccu, vicepresidente di ViNOS, ha sottolineato come l’associazione nasca da un’intenzione condivisa: raccontare il territorio attraverso il vino, restando fedeli alla figura del vignaiolo come custode del paesaggio, della biodiversità e della cultura locale. Un’identità produttiva che mette al centro la collaborazione tra realtà differenti, rifiutando narrazioni individualistiche a favore di un racconto corale. Il vino, in questa visione, è uno strumento per comunicare il valore del territorio e un rifugio simbolico in un mestiere che spesso comporta fatiche e incertezze.
Il presidente di ViNOS, Mario Bagella, ha posto l’accento sull’importanza del gesto dell’imbottigliamento, considerato non solo come momento produttivo, ma come atto fondativo di un progetto che guarda al futuro. L’obiettivo è costruire una visione a lungo termine, che non riguardi solo chi oggi lavora la terra, ma anche le generazioni che verranno. Sassari, in questo contesto, viene considerata un punto di riferimento culturale e ideale baricentro di un nuovo ecosistema rurale, sociale ed economico.
L’appuntamento ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali, tra cui il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, il sindaco di Sorso Fabrizio Demelas, rappresentanti del Comune di Sennori come Elena Cornalis e Michele Soggia, Beatrice Podda per Alghero, e Giovanni Antonio Sechi, vicesindaco di Usini e vicepresidente nazionale della Città del Vino. Presenti anche il vicesindaco di Sassari Pierluigi Salis, l’assessore alle Attività produttive di Sorso Federico Basciu e la consigliera algherese Anna Arca Sedda.
Nel confronto con la politica, si è parlato di infrastrutture rurali, in particolare della rete delle strade interpoderali, e della necessità di una loro ottimizzazione per facilitare l’accesso ai luoghi del vino. È emersa la volontà comune di avviare un dialogo costante tra amministrazioni e produttori, capace di tradursi in azioni concrete per la valorizzazione del territorio.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, dei Comuni coinvolti e il sostegno della Fondazione Sardegna e della Camera di Commercio di Sassari, attraverso il progetto Salude&Trigu. Un primo passo che segna l’avvio di un percorso partecipato, in cui il vino diventa metafora e strumento di una visione collettiva.


































