Il nuovo studio “Come lo shopping online contrasta l’inflazione in Europa”, elaborato da The European House – Ambrosetti (TEHA) con il supporto di Amazon, analizza il contributo dell’e-commerce al potere d’acquisto delle famiglie europee e ai meccanismi di stabilità economica dell’Unione. I risultati delineano un fenomeno in crescita che va oltre la comodità degli acquisti digitali, rivelando un impatto strutturale sul contenimento dei prezzi e sull’equilibrio dei bilanci domestici.
Secondo la ricerca, negli ultimi cinque anni le famiglie europee hanno risparmiato complessivamente 891 miliardi di euro grazie al commercio online. Il vantaggio medio per nucleo familiare è stimato in circa 880 euro l’anno, pari a oltre 4.500 euro nel quinquennio considerato. Un risparmio non soltanto individuale, ma di portata macroeconomica: l’aumento della quota di acquirenti digitali è infatti associato a una riduzione dell’inflazione fino a 0,073 punti percentuali per ogni punto percentuale di crescita del commercio elettronico.
Dal 2020 al 2025, i prezzi medi online nell’Unione Europea sono stati 6,9 punti percentuali più bassi di quelli offline, mostrando la capacità dell’e-commerce di generare concorrenza e mantenere la stabilità dei costi anche nei periodi di inflazione crescente. La maggiore trasparenza dei prezzi e la riduzione dei costi operativi spingono le aziende a contenere i margini e a proporre offerte più vantaggiose, favorendo un mercato più dinamico e attento al valore per il consumatore.
“La ricerca dimostra come i nostri investimenti in Europa, dalle infrastrutture alla creazione di posti di lavoro, abbiano contribuito a generare un effetto disinflazionistico. Questa settimana siamo orgogliosi di constatare ancora una volta come le nostre offerte del Black Friday stiano contribuendo significativamente a tale effetto economico positivo”, ha dichiarato Giorgio Busnelli, VP & Country Manager Italia di Amazon, sottolineando il ruolo delle promozioni stagionali – dal Prime Day alla Festa delle Offerte Prime – come strumenti che rafforzano il potere d’acquisto delle famiglie.
Lo studio mostra anche una crescente maturità nelle abitudini di spesa online. La moda guida la classifica dei settori più acquistati, coinvolgendo il 70% degli utenti digitali. Seguono i servizi multimediali, con il 48% degli acquirenti, e i biglietti per eventi culturali e di intrattenimento, scelti dal 36%. Questa diffusione trasversale conferma che l’e-commerce non è più un segmento di nicchia ma un canale centrale nei consumi europei.
TEHA mette infine in luce che un contesto regolatorio favorevole – basato sulla riduzione della burocrazia, su condizioni di parità per i venditori e sul rafforzamento del mercato unico europeo – potrebbe amplificare ulteriormente i benefici economici per le famiglie. Per i decisori politici, la direzione è chiara: sostenere un ecosistema digitale competitivo e inclusivo significa favorire un’economia più stabile e accessibile per i cittadini europei.































