Oggi, 27 febbraio è Giovedì Grasso, giorno che segna l’inizio del cuore dei festeggiamenti del Carnevale, che culminerà il 4 marzo con il Martedì Grasso. Quest’anno, il calendario delle festività subisce un leggero slittamento rispetto al solito, prolungandosi fino ai primi giorni di marzo. Questo fenomeno è legato alla variabilità della Pasqua, che nel 2025 cadrà il 20 aprile. Il computo delle date del Carnevale dipende infatti dal calcolo della Quaresima, un periodo di 40 giorni di penitenza che inizia con il Mercoledì delle Ceneri, fissato per il 5 marzo.
Il Carnevale affonda le sue radici in una tradizione cristiana che stabilisce un periodo di festa prima dell’inizio della Quaresima. Giovedì e Martedì Grasso sono i giorni in cui, secondo l’usanza, si possono concedere eccessi alimentari e gastronomici prima del digiuno e delle restrizioni quaresimali. Il nome stesso, “grasso”, fa riferimento alla possibilità di consumare senza freni cibi abbondanti, inclusa la carne, che nei successivi giorni di penitenza sarà invece limitata.
Nell’antichità, il Carnevale rappresentava un’occasione speciale anche per i meno abbienti, ai quali veniva concesso di usufruire degli avanzi dei banchetti delle famiglie più ricche. Un tempo di eccezione e abbondanza, dunque, prima di un lungo periodo di privazioni.
L’origine del termine “Carnevale” rispecchia questa tradizione. Derivato dal latino “carnem levare” (letteralmente “eliminare la carne”), il nome richiama l’astinenza che i fedeli erano chiamati a osservare durante la Quaresima. Nella vigilia di questo periodo di sacrificio, la consuetudine voleva che si potesse godere degli ultimi pasti ricchi, rendendo il Carnevale una celebrazione del piacere prima della moderazione.
Con il Mercoledì delle Ceneri, il clima cambia radicalmente. Storicamente, la Chiesa prescriveva il digiuno ecclesiastico – con un solo pasto al giorno – e l’astinenza dalle carni, una regola che nel tempo è stata mantenuta in misura minore, limitandosi al venerdì. Accanto alle restrizioni alimentari, la Quaresima porta con sé anche l’invito alla preghiera e alla carità, ribadendo il carattere spirituale di questo passaggio.
La cadenza variabile delle celebrazioni legate al Carnevale, dunque, è strettamente connessa al calendario liturgico, in un intreccio di tradizioni che affondano le radici nei secoli e che ancora oggi scandiscono il tempo della festa e della riflessione.
































