L’Associazione Culturale Donne+Donne ha avviato un nuovo progetto educativo e di sensibilizzazione, in collaborazione con la Fondazione di Sardegna e alcuni istituti scolastici selezionati del territorio sassarese. L’iniziativa, che coinvolge scuole medie e superiori, si concentra su un tema spesso trascurato quando si parla di tumore al seno: il dialogo tra madre e figli adolescenti riguardo la malattia.
Daniela Cermelli, presidente dell’Associazione e ideatrice del progetto, sottolinea come le attività precedenti siano state incentrate sull’informazione e sulla prevenzione del tumore mammario. “Oggi vogliamo trattare un aspetto diverso ma altrettanto importante: come parlare con i figli della propria malattia. Questo è uno dei momenti più difficili per una donna che affronta il tumore al seno”, afferma Daniela Cermelli. La finalità del progetto, aggiunge, è quella di portare attenzione sulle difficoltà che le famiglie si trovano ad affrontare, in particolare gli adolescenti, spesso trascurati nel dibattito pubblico.
Il progetto evidenzia una problematica spesso invisibile, ossia la mancanza di adeguati programmi di supporto per gli adolescenti che si trovano a fare da caregiver in famiglia. In Italia, il 6,6% degli adolescenti tra i 15 e i 24 anni è un “young caregiver”, cioè un giovane che si occupa di un membro della famiglia malato, senza alcun supporto strutturato. Al contrario, in altri paesi europei esistono leggi e politiche sociali per assistere questi giovani.
L’Associazione vuole concentrarsi sulla ricaduta psicologica che la malattia della madre ha sugli adolescenti, che risultano essere tra i soggetti più vulnerabili all’interno del nucleo familiare. Le reazioni psico-fisiche a una notizia devastante come quella di una diagnosi di tumore possono manifestarsi in vari modi: ansia, isolamento sociale, aggressività, disturbi del sonno, difficoltà scolastiche, fino ad arrivare al rischio di abbandono scolastico. L’intento del progetto è quello di dare voce a questi giovani, che spesso non vengono ascoltati quando si discute degli effetti della malattia all’interno della famiglia.
Per permettere ai giovani di esprimersi al meglio, il progetto prevede il coinvolgimento di insegnanti, psicologi, pedagogisti e altre figure professionali, inclusi artisti, che li accompagneranno in un percorso di espressione attraverso diversi linguaggi: artistici, letterari, multimediali, ecc. In questo modo, i ragazzi potranno raccontare il loro punto di vista sulla malattia della madre, utilizzando gli strumenti che meglio conoscono.
L’Associazione Donne+Donne invita altre scuole, circoli e associazioni giovanili a unirsi al progetto, per ampliare il “percorso di ascolto” generazionale e sensibilizzare un numero sempre maggiore di giovani su queste tematiche. Per ulteriori informazioni o per aderire all’iniziativa, è possibile contattare l’Associazione tramite email all’indirizzo [email protected] oppure chiamare i numeri 340.1236459 e 079.412496.