Mentre la somministrazione del vaccino anti-covid continua e si cerca di stabilire quali siano i rischi effettivi delle varianti, c’è un’emergenza silenziosa che rischia di colpire duramente la popolazione. Durante il 2020 ci sono stati oltre 2 milioni di controlli anticancro in meno rispetto all’anno precedente.
“Il ritardo accumulato durante la prima ondata non solo, quindi, non è stato recuperato ma oggi si è addirittura accentuato, anche se a velocità minore. – ha dichiarato Paola Mantellini, Direttrice dell’Osservatorio nazionale screening – E questo ritardo che si aggiunge ad altro ritardo non è più accettabile”.
Nel 2019, grazie anche alla prevenzione e ai controlli, le nuove diagnosi sono state 371mila, ovvero mille al giorno. Il 60% dei pazienti oncologi riesce a vivere anche dopo la diagnosi, grazie alla tempestività delle cure. Sono ben 3 milioni e 400 mila pazienti, di cui un milione è considerato guarito e ha le stesse possibilità di vita delle persone che non hanno contratto il cancro.
L’indagine dell’Osservatorio nazionale screening sui test di diagnosi del cancro al colon retto, al seno e al collo dell’utero ha individuato una mancata diagnosi potenziale – a causa della mancanza di controlli – di 2383 lesioni della cervice CIN2+, 2793 carcinomi mammari, 6600 adenomi avanzati del colon retto e 1168 carcinomi colorettali. Dati che si basano sulle proiezioni del 2019 e danno un’idea della portata di questo grave deficit causato dalla pandemia.
In quest’annus horribilis i cittadini, limitati negli spostamenti, hanno preferito provvedere alla propria salute cercando di prevenire i problemi di salute. Hanno adottato una dieta per il colon irritabile che riduceva i dolori e i gonfiori addominali, a migliorare la qualità della vita; hanno praticato una continua supervisione mammaria attraverso l’autopalpazione per notare qualunque cambiamento. Si sono adattati, ma non può durare per sempre.
“Per tornare a un’offerta di test pre-Covid, nel rispetto delle misure anti-contagio, è assolutamente necessario investire in risorse strumentali e umane – ha spiegato la direttrice Paola Mantellini – Considerando tra l’altro che non tutto il personale dedicato messo a supporto delle diagnosi di coronavirus la scorsa primavera, oggi è stato riassegnato all’attività oncologica”.
Durante la Giornata mondiale contro il cancro 2021 – che si è tenuta il 4 febbraio – il Ministro della salute Roberto Speranza, rispetto a quanto evidenziato dal rapporto “I numeri del cancro in Italia 2020”, ha mostrato consapevolezza del problema, rilevando che: “I tumori, come sappiamo, non vanno in quarantena e ora dobbiamo recuperare il tempo perduto. Per questo motivo abbiamo già fatto investimenti importanti per recuperare le analisi e le prestazioni rimandate e ridurre le liste d’attesa entro la fine dell’anno, consentendo alle Regioni e alle Province Autonome di ricorrere a strumenti straordinari (incremento delle ore e delle assunzioni, ricorso ai medici specializzandi, apertura dei servizi anche la sera e nel fine settimana e potenziamento della telemedicina) per un ritorno alle attività ordinarie”.
La speranza è che quanto prima si possa recuperare il ritardo e ritornare alle normali attività del Servizio Sanitario Nazionale.
