Via al primo viaggio internazionale di Papa Leone XIV, oggi Turchia poi Libano

(Adnkronos) – È il momento del primo viaggio internazionale di Papa Leone XIV: da oggi fino al 2 dicembre Prevost si recherà nel crocevia delle fedi: prima in Turchia poi in Libano, realizzando un doppio desiderio di papa Francesco che aveva espresso la volontà di essere a Nicea – la Iznik turca – nel 1700esimo anniversario del Concilio e di poter abbracciare il popolo libanese fortemente provato. 

L’aereo con a bordo il Papa parte oggi, 27 novembre, alle 7.40 da Fiumicino alla volta di Ankara, dove atterrerà alle 12.30 per la cerimonia di accoglienza ufficiale e l’incontro con il primo ministro in una saletta dell’aeroporto.  

Denso il programma di sei giorni di viaggio. Alle 13.30 il Pontefice visiterà il Mausoleo di Ataturk, padre fondatore della Turchia, dove deporrà una ghirlanda e sosterà un minuto in silenzio, per poi recarsi alla Torre Misak-ı Millî per la firma del Libro d’Onore e una breve visita al museo dedicato ad Ataturk e alla storia turca. Leone successivamente si recherà al palazzo presidenziale, per la cerimonia di benvenuto insieme al presidente Erdogan, cui farà visita alle 14.40 nel palazzo presidenziale, per l’incontro privato con la presentazione della famiglia. Poi il Papa si reca alla Nation’s Library per l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, alle 15.30, che prevede il discorso del presidente e del Papa. Alle 16 il trasferimento alla Presidenza degli Affari religiosi, per il colloquio privato con il presidente dell’ente statale che li gestisce. Alle 16.40 il rientro alla nunziatura apostolica poi il trasferimento all’aeroporto di Ankara, dove si svolgerà la cerimonia di congedo dalla capitale, prima dalla partenza per Istanbul, dove l’aereo papale atterrerà alle 19.30, accolto dalle autorità locali. 

Domani, 28 novembre, il Papa si recherà alla cattedrale cattolica dello Spirito Santo, per l’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i consacrati e le consacrate e gli operatori pastorali, durante il quale è previsto un discorso del Pontefice. Visiterà la casa di accoglienza per anziani delle Piccole Sorelle dei Poveri. Leone incontrerà il rabbino capo della Turchia. Il Pontefice raggiungerà poi Nicea per l’incontro ecumenico di preghiera nei pressi degli scavi archeologici dell’antica Basilica di San Neofito. Il Papa sarà accolto dal patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, nella zona degli scavi archeologici dove si trovano i resti della basilica del quarto secolo sommersi dopo un terremoto: è il luogo dove nel 325 si svolse il Primo Concilio di Nicea, convocato dall’imperatore Costantino.  

Sabato 29 novembre, alle 8.45, Papa Leone visiterà la Moschea Blu di Istanbul. Sarà accolto e accompagnato dal presidente per gli Affari Religiosi della Turchia. Dopo il suo benvenuto, il Papa si intratterrà in un breve momento di preghiera silenziosa prima di recarsi, alle 9.30, in auto alla Chiesa ortodossa siriaca di Mor Ephrem, dedicata a Sant’ Efrem il Siro, per l’incontro privato con i capi delle chiese e delle comunità cristiane. Alle 11.45 il ritorno alla delegazione apostolica. Il Papa raggiungerà poi la chiesa patriarcale S. Giorgio al Fanar, dove è previsto il canto di lode. Nella sede del Patriarcato Ecumenico avverrà l’incontro con le delegazioni, un breve incontro privato e la firma di una dichiarazione congiunta. Alle 16.20 il trasferimento in auto alla Wolkswagen Arena, dove alle 17 è prevista una messa per 4mila fedeli, con l’omelia del Papa.  

Domenica 30 novembre il Papa andrà nella cattedrale armena, dove sarà accolto dal patriarca della chiesa armena per un momento di preghiera. Papa e patriarca inaugureranno una targa commemorativa all’ingresso della cattedrale. Quindi, il trasferimento in auto al Phanar, per la Divina Liturgia in programma nella chiesa patriarcale di San Giorgio: presieduta dal patriarca, verrà conclusa dal discorso del Santo Padre e da una benedizione ecumenica del Papa con il patriarca. Alle 13 il pranzo con il patriarca Bartolomeo al patriarcato ecumenico. Prevost si congederà dalla Turchia per la seconda tappa del viaggio: il Libano. Arrivo a Beirut nel pomeriggio quando sarà accolto dal presidente del Libano, Joseph Aoun, dal presidente dell’assemblea nazionale, dal primo ministro e dal patriarca maronita. Ci sarà poi la visita di cortesia di papa Leone al presidente, e poi l’incontro privato tra il Papa e il presidente dell’Assemblea Nazionale, cui seguirà quello con il primo ministro. E’ in programma anche la piantumazione simbolica di un “cedro dell’amicizia”, nel giardino del palazzo presidenziale, cui prenderanno parte anche il card. Parolin e il Patriarca di Antiochia dei Maroniti. Alle 18 il Papa incontra le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico.  

Lunedì 1 dicembre il Papa si traferirà al Monastero di San Maroun ad Annaya per la visita e la preghiera sulla tomba di San Charbel Maklūf, canonizzato da Paolo VI nel 1977. Leone sarà accolto dal Presidente della Repubblica e dalla consorte nel cortile. In agenda c’è poi la tappa al Santuario di Nostra Signora del Libano ad Harissa. Prima di congedarsi , il Papa benedirà una prima pietra della “Città della Pace” di Tele Lumiére e Noursat. Alle 12.30 il trasferimento in auto alla nunziatura, per l’incontro privato con i patriarchi alle 12.30. Alle 15.30 il Papa si recherà in Piazza dei Martiri uccisi nel 1916 alla fine della dominazione ottomana. Al Patriarcato di Antiochia dei Maroniti a Bkerké, incontrera’ i giovani.In nunziatura l’incontro privato con le comunità religiose musulmane e druse, in programma un quarto d’ora dopo.  

Martedì 2 dicembre, il Papa visiterà l’ospedale de la Croix, uno dei più grandi ospedali per disabili mentali del Medio Oriente. Quindi, il trasferimento in auto al luogo dell’esplosione del Porto di Beirut, dove la duplice l’esplosione del 4 agosto 2020 ha ucciso oltre 200 persone, ferito altre 7mila e lasciato senza casa 300mila persone. Il papa incontrerà alcuni parenti delle vittime e sopravvissuti. La celebrazione della messa l’ultimo atto del pellegrinaggio prima di lasciare il Libano e ritornare a Roma.

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