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Sanzioni alla Russia, hanno funzionato? Cosa dicono i numeri e lo scenario in Ucraina

di Redazione
18 Luglio 2025
in Italia & Mondo
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(Adnkronos) – Le sanzioni alla Russia sono arrivate al diciottesimo pacchetto, con una cadenza che ha seguito l’evoluzione della guerra in Ucraina. Tre tranches nel 2025, inclusa l’ultima; tre nel 2024 con un allineamento per la Bielorussia; tre nel 2023 con integrazione sempre per la Bielorussia e per l’Iran; nove più alcune integrazioni dal febbraio alla fine del 2022.
La cronistoria
aiuta a ricostruire l’azione dell’Europa contro Mosca, a sostegno di Kiev. La base teorica delle sanzioni economiche è sempre la stessa: ridurre il più possibile le fonti di approvvigionamento, sia per quanto riguarda il denaro sia per le materie prime, per indebolire la macchina bellica russa. E la domanda che ha accompagnato ogni nuovo rilascio è stata sempre la stessa: le sanzioni contro la Russia funzionano o non funzionano?  

Per cercare risposte che non siano troppo viziate dalla propaganda, su cui il Cremlino continua a investire con tutti i canali a disposizione, è indispensabile leggere i dati disponibili, anche questi in parte ‘corretti’ dalla macchina della disinformazione, e approfondire lo stato reale dell’economia russa dopo tre anni e mezzo di sanzioni. Da questo punto di vista, le sanzioni occidentali hanno sicuramente contribuito a complicare la gestione della macchina produttiva russa, a indebolire i fondamentali e a limitare le possibilità di un’economia ormai completamente convertita in un’economia di guerra.  

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E’ però importante valutare i risultati raggiunti senza omettere gli errori e i passi falsi che sono stati fatti. Nel mirino dell’Europa sono finite persone, entità, beni e tecnologie. Prima di tutto, per colpire l’industria militare, le restrizioni sui prodotti chimici e i ricambi, e poi, per impedire lo spostamento delle merci, i servizi portuali e le flotte ombra e, per impedire lo spostamento di denaro, le banche e il sistema finanziario.  

Una prima, sostanziale, presa d’atto riguarda i canali con cui la Russia è riuscita ad aggirare sistematicamente una parte delle sanzioni, grazie alla complicità di Stati amici, o comunque, non nemici (Cina, Iran, Corea del Nord ma anche India in alcuni passaggi). Ne è una prova inconfutabile la stessa composizione dei nuovi pacchetti che si sono avvicendati nel tempo, sempre più orientati a colpire proprio la rete di connivenze e interessi che ha depotenziato le sanzioni dirette. 

Ci sono stati poi i compromessi che gli stessi stati membri dell’Unione europea hanno scelto o sono stati costretti a fare. Per i veti che sono arrivati da Paesi progressivamente più vicini a Mosca che a Bruxelles, dall’Ungheria alla Slovacchia, ma anche per evitare che le sanzioni avessero un effetto negativo insostenibile per l’economia europea. E’ il caso del gas e del petrolio, che non sono mai stati sanzionati completamente, lasciando che le forniture in parte continuassero a transitare anche verso l’Europa. 

Le sanzioni hanno anche cercato di arginare la disinformazione e la propaganda. Su questo fronte, c’è da registrare un sostanziale fallimento, che dipende essenzialmente dall’impossibilità di presidiare canali di comunicazione capaci di rinnovarsi continuamente e da una infiltrazione sempre più capillare delle fake news, alimentate dagli algoritmi e dai bot dell’intelligenza artificiale. 

Sicuramente, provando a fare un bilancio di tre anni e mezzo di sanzioni alla Russia, si può arrivare a una conclusione. E’ fallito l’obiettivo dichiarato all’inizio, subito dopo l’invasione russa, di far implodere la Russia a colpi di sanzioni, portando la società russa, dalla popolazione alla rete degli oligarchi, a ribellarsi al Cremlino. Questo perché il regime di Vladimir Putin è ancora solido e perché, se è vero che sarà difficilissimo riportare la Russia sul sentiero di un’economia di pace, è anche vero che è lontano quel default che in tanti avevano ipotizzato. Quello che si può dire con sufficiente certezza, però, è che senza le sanzioni economiche la forza militare russa avrebbe piegato già da tempo quello che resta della resistenza ucraina. (Di Fabio Insenga)  

Tags: adnkronoscronacaDonald TrumpmondoRussiaultimoraUSA
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  • 🎤 Dalle luci di X Factor 2025 alle piazze della Sardegna.  🎶 EroCaddeo, al secolo Damiano Caddeo, torna nell’isola con tre concerti dal vivo durante le festività natalizie: il 23 dicembre all’Opera Music Forum di Cagliari, il 26 a Golfo Aranci e il 27 a Carbonia.  Il cantautore di Sinnai, tra le nuove voci del pop italiano, ha conquistato il pubblico con il suo linguaggio diretto e l’inedito “Punto”, già oltre 2 milioni di ascolti su Spotify e stabile nella Top 50 Italia. 🎧  Oggi vive a Torino, ma mantiene un legame profondo con la Sardegna, dove tutto ha avuto inizio. I suoi testi parlano di vita, introspezione e rinascita, raccontando in musica il percorso di chi non smette di cercare sé stesso.  Un ritorno “a casa” che sa di nuove partenze e di pubblico ritrovato.
👉 L’articolo completo è su SHmag.it
  • 🎤 Castelsardo si prepara a dare il benvenuto al 2026 con due protagonisti della musica italiana che rappresentano generazioni e stili diversi. Dopo l’annuncio di J-Ax, sul palco del Castello dei Doria salirà anche Anna, la giovane rapper spezzina che in pochi anni ha conquistato i vertici delle classifiche di streaming 🎶  A soli 22 anni, Anna ha già collezionato numeri da record: oltre 4 milioni di copie certificate, 43 dischi di platino, 9 d’oro e oltre 3 milioni di follower su TikTok. Il suo “Vera Baddie Tour 2025” ha toccato i principali palasport italiani, tutti sold out 🏟️  Un doppio evento pensato per unire pubblici diversi, dai giovanissimi agli adulti, in una notte che si preannuncia come una grande festa tra passato e presente 🔥  L’iniziativa, organizzata dal Comune di Castelsardo con la Pro Loco e Event Sardinia, conferma l’attenzione alle nuove tendenze musicali e al coinvolgimento del pubblico di ogni età ✨  🔗 Continua a leggere l’articolo completo su SHmag.it per scoprire tutti i dettagli dell’evento!  📸 Francesco Prandoni
  • ✨ La cattedrale di “Notre Dame de Paris” si prepara a illuminare anche il cielo della Sardegna. 
La celebre opera popolare moderna con musiche di Riccardo Cocciante, tratta dal romanzo di Victor Hugo, torna in Italia dal 26 febbraio 2026 con una nuova grande tournée che attraverserà il Paese fino al 6 gennaio 2027. 🇮🇹  🎭 Dopo oltre vent’anni di repliche e milioni di spettatori, lo spettacolo si conferma un classico contemporaneo capace di raccontare emarginazione, paura del diverso, desiderio d’amore e ricerca di giustizia attraverso musica, danza e teatro. 
Una combinazione di linguaggi che ha trasformato “Notre Dame de Paris” in un punto di riferimento della scena live internazionale. 🌍  🌊 Tra le tappe annunciate spicca una data che interessa da vicino il pubblico sardo: dal 6 all’8 agosto 2026 lo show arriverà all’Olbia Arena, portando sull’isola uno degli eventi più attesi della prossima stagione estiva. 
Dietro le quinte, la produzione firmata Clemente Zard e Vivo Concerti conferma l’ambizione di una tournée che ripercorre la storia di un titolo diventato simbolo del teatro musicale.  👉 L’approfondimento completo, con tutte le città della tournée e i dettagli sulla tappa di Olbia, continua su SHmag.it  📸 Attilio Cusani
  • 🌅🎤 Dopo il successo del tour europeo e l’annuncio della quarta edizione di “Tutti Per Uno”, Il Volo svela le nuove tappe del World Tour 2026-2027, prodotto da Friends & Partners. Tra le date attese c’è anche quella del 9 agosto 2026 ad Alghero, quando il trio si esibirà all’Alguer Summer Festival.  🎫 Le prevendite per il fanclub sono già aperte, mentre da domani i biglietti saranno disponibili su Ticketone.  🌎 Il nuovo anno porterà Il Volo oltreoceano: prima in America Latina, poi negli Stati Uniti, per un calendario di live che anticiperà i concerti estivi e la nuova edizione di “Tutti Per Uno”, in programma a settembre a Mantova.  Un viaggio musicale che abbraccia continenti, pubblico e tradizione, confermando l’energia di un trio ormai simbolo della musica italiana nel mondo. 🇮🇹💫  👉 Leggi l’articolo completo su SHmag.it per scoprire tutte le date e i dettagli del tour!
  • 🎶✨ Cagliari saluta il 2025 con tre giorni di musica, spettacoli e festa diffusa!  Dal 30 dicembre al 1° gennaio, il centro storico si trasforma in un grande palco a cielo aperto: un Capodanno che unisce piazza Yenne, piazza San Giacomo e il Bastione di Santa Croce in un unico ritmo condiviso.  Protagoniste assolute della notte di San Silvestro saranno Giusy Ferreri, MYSS Keta e Mimì Caruso, tre artiste che porteranno sul palco energia, ironia e stili diversi, accompagnate da Luvi!, Lucido Sottile e un dj set fino a tarda notte.  🎤 In piazza San Giacomo spazio al rap di Sgribaz e ai giovani talenti locali, mentre al Bastione di Santa Croce si ballerà con i set di DJ JFK e DJ Aste.  E per chi vuole iniziare l’anno con le note giuste, il 1° gennaio porta con sé un pomeriggio tra musica live e sonorità jazz, blues e funk.  Un Capodanno diffuso tra generi e piazze che invita a vivere Cagliari in ogni suo angolo 💫  🔗 Leggi il programma completo e scopri tutti gli eventi di Capodanno in Sardegna su SHmag.it
  • 🎅✨ Dietro la figura di Babbo Natale si nasconde un santo dalla storia antichissima: San Nicola, patrono di Sassari, celebrato ogni 6 dicembre. Nato intorno al 270 d.C. e vescovo di Myra, nell’attuale Turchia, San Nicola è venerato sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa ed è il patrono dei bambini, dei marinai e dei commercianti. 🌊🎁  🧦💛 La sua fama di generosità nasce da leggende tramandate nei secoli: come quella delle tre borse d’oro donate in segreto a tre fanciulle povere per salvarle dalla schiavitù. Da qui prende origine l’usanza di appendere le calze al camino, aspettando un dono.  💒 A Sassari, la tradizione rivive nella “dote di San Nicola”: tre ragazze prossime al matrimonio ricevono ogni anno un aiuto economico simbolo di speranza e solidarietà.  Una storia di fede, altruismo e magia che, nei secoli, si è trasformata nella leggenda più amata del mondo.  🔎 Leggi l’articolo completo su SHmag.it e lasciati sorprendere dalle origini di Babbo Natale! 
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