Israele-Iran, raffiche incrociate di missili: forti boati su Tel Aviv e Gerusalemme

(Adnkronos) – Quinto giorno di conflitto tra Israele e Iran, con raffiche incrociate di missili da entrambi i paesi. Forti boati si sono uditi oggi, 17 giugno 2025, su Tel Aviv e Gerusalemme. Le esplosioni si sono verificate dopo che le sirene antiaeree hanno iniziato a suonare in diverse parti di Israele e l’esercito ha lanciato l’allarme per l’arrivo di missili iraniani. 

Le sirene sono state attivate ad Haifa e in Galilea, riporta Ynet News. Quattro i siti di impatto a seguito del nuovo attacco. L’esercito ha affermato in una nota che l’aeronautica militare stava “operando per intercettare e colpire dove necessario per eliminare la minaccia”.  

Secondo una valutazione iniziale delle Idf, Teheran ha lanciato nell’ultimo attacco appena condotto una ventina di missili balistici. Non risulterebbero vittime. Un missile, a quanto viene riferito, ha colpito un parcheggio nella parte centrale di Israele, causando danni e provocando l’incendio di un bus vuoto. Un missile è caduto anche su Herzliya.  

Da parte sua, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato “diversi attacchi su larga scala” durante la notte contro obiettivi militari nell’Iran occidentale. “Durante gli attacchi, sono state colpiti decine di depositi e impianti di lancio di missili terra-terra”, così come “lanciamissili terra-aria e siti di stoccaggio di droni” nell’Iran occidentale, ha dichiarato l’Idf in una nota. 

Sono almeno tre i morti del raid israeliano di ieri contro la sede della tv di Stato Irib a Teheran. Lo ha reso noto la stessa emittente, secondo cui altri dipendenti della televisione sono rimasti feriti. 

“Questo attacco rappresenta il colmo della codardia: gli israeliani non possono vincere una vera battaglia e stanno attaccando un edificio civile dove si dice solo la verità”, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. “L’attacco alla radio e alla televisione iraniane dimostra la disperazione degli israeliani”, ha aggiunto Araghchi. 

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