Il Consiglio Europeo dell’Economia e Finanza (Ecofin) ha approvato la direttiva per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, nota anche come “Case Green”, con 20 voti favorevoli su 27. L’Italia, insieme all’Ungheria, ha votato contro la direttiva.
Il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato la posizione del governo italiano: “È una direttiva bellissima, ambiziosa, ma alla fine chi paga? Noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani e diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa”.
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha aggiunto: “Abbiamo lavorato molto su questa direttiva, opponendoci poi in modo duro quando ha preso uno sbandamento di tipo totalmente ideologico, incompatibile con la nostra struttura di fabbricati. Rispetto al testo iniziale riconosciamo che sono stati fatti molti passi in avanti sulle varie modalità, ma abbiamo anche una struttura edilizia a livello di Paese, con 31 milioni di fabbricati di cui oltre il 70% con più di 70 anni e una proprietà diffusa con oltre l’80% degli italiani che sono proprietari di immobili”.
Il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava ha dichiarato: “Il tema è sempre lo stesso: come arrivare a centrare gli obiettivi ambientali senza tramortire economia, famiglie e imprese. Il governo italiano si è battuto fino all’ultimo, ottenendo anche importanti miglioramenti. Ma il testo resta non equilibrato. Il voto contrario di oggi è il voto di chi ritiene essenziale considerare soluzioni, normative e finanziarie, che bilancino gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di sostenibilità economica e sociale per garantire una transizione equa e accessibile per tutti”.
Il deputato di Forza Italia Tullio Ferrante, Sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha espresso la sua contrarietà alla direttiva: “L’Italia ha giustamente confermato la propria contrarietà alla direttiva Ue sulle case green: è il momento di archiviare le politiche irresponsabili portate avanti dalla sinistra, che fa pagare ai cittadini il costo di misure demagogiche. Imporre l’adeguamento energetico delle abitazioni senza preoccuparsi di chi salderà il conto significa portare avanti uno pseudo ambientalismo, cieco e controproducente, che ha effetti economici e sociali deleteri sulla nostra comunità”.
Il Movimento 5 Stelle ha criticato la scelta del governo: “Quando si parla di sviluppo e futuro il governo Meloni dimostra sempre di stare dalla parte opposta. Lo ha dimostrato anche oggi votando in Europa contro la direttiva delle case green. Una scelta ostinata e pericolosa che va non solo contro la sicurezza energetica e la decarbonizzazione di cui invece ha bisogno il nostro Paese, ma anche contro un comparto produttivo e fortemente innovativo che è presente in Italia”.
La Senatrice Aurora Floridia dell’Alleanza Verdi e Sinistra ha invece difeso la direttiva: “Il via libera definitivo da parte del Consiglio dell’Ue alla direttiva sulle ‘Case Green’ è un’opportunità per l’Italia e per tutti i 27 Paesi dell’Unione europea. Ora si può finalmente iniziare a disinvestire in progetti alimentati dai combustibili fossili e assicurare un ambiente più sano e sostenibile. Rispettare il principio di ‘chi inquina paga’ garantirà a cittadini, famiglie e imprese le necessarie coperture economico-finanziarie che preoccupano il Ministro dell’economia italiano”.