Fumata bianca: la Chiesa ha un nuovo Papa. Alle 18:07 dell’8 maggio, una colonna di fumo bianco si è levata dal comignolo della Cappella Sistina, annunciando al mondo l’elezione del 267° Pontefice della Chiesa cattolica. Dopo due giorni di Conclave e al termine del quarto scrutinio, i 133 cardinali elettori hanno raggiunto il quorum dei due terzi necessario per l’elezione.
A succedere a Papa Francesco, tornato alla Casa del Padre il 21 aprile scorso, sarà il cardinale Robert Francis Prevost, fino ad oggi Prefetto del Dicastero per i Vescovi. Nato il 14 settembre 1955 a Chicago (Illinois, Stati Uniti), Prevost ha scelto il nome di Leone XIV. Il suo sarà il terzo pontificato iniziato nel mese di maggio, dopo Eugenio II, eletto l’8 maggio 824, e Innocenzo XIII, salito al soglio l’8 maggio 1721.
In Piazza San Pietro, dove si erano radunate circa 20 mila persone, l’annuncio è stato accolto con applausi e bandiere provenienti da tutto il mondo: dalla Spagna all’Argentina, dagli Stati Uniti alla Colombia, fino a una bandiera delle Isole Salomone, a testimonianza del carattere globale della comunità cattolica.
La procedura di elezione si è svolta secondo quanto previsto dall’Ordo rituum Conclavis e dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis. Una volta raggiunta la maggioranza richiesta, uno dei cardinali – il primo per ordine e anzianità, o il secondo se il primo era stato eletto – ha chiesto all’eletto se accettava l’elezione canonica al soglio di Pietro. Dopo il suo consenso, gli è stato domandato quale nome intendesse assumere. Il maestro delle Celebrazioni Liturgiche, alla presenza di due cerimonieri, ha quindi redatto il documento ufficiale di accettazione e del nuovo nome.
Terminata questa fase, sono state bruciate le schede e tutti i documenti utilizzati durante la votazione: la fumata bianca ha così attestato l’avvenuta elezione. Il Papa eletto ha lasciato la Cappella Sistina per raggiungere la cosiddetta “Stanza delle Lacrime”, dove ha indossato la veste bianca papale, sostituendo quella cardinalizia, e si è raccolto in preghiera.
Rientrato nella Sistina, il nuovo Pontefice ha partecipato a una breve cerimonia introdotta dal saluto del cardinale decano. È stato letto un brano del Vangelo, seguito da una preghiera per il Successore di Pietro. Tutti i cardinali presenti hanno poi reso omaggio al nuovo Papa, secondo l’ordine di precedenza, e insieme hanno intonato l’inno del “Te Deum”.
Infine, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni e ha proclamato al mondo: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!”, pronunciando il nome del nuovo Pontefice, Leone XIV.
Nel frattempo, il Papa si è fermato in preghiera davanti al Santissimo Sacramento nella Cappella Paolina, prima di raggiungere la Loggia per rivolgere il primo saluto ai fedeli e impartire la benedizione “Urbi et Orbi”. Con l’elezione di Leone XIV, la Chiesa apre un nuovo capitolo dopo la scomparsa di Papa Francesco.
La biografia di Papa Leone XIV
Primo Papa agostiniano, è il secondo Pontefice americano, dopo Francesco, ma a differenza di Bergoglio, il sessantanovenne statunitense Robert Francis Prevost è nato nel nord del continente ed è stato pastore nel sud dello stesso, prima di essere chiamato dal Predecessore alla guida del Dicastero per i vescovi e della Ponteficia Commissione per l’America Latina.
Il nuovo Vescovo di Roma nasce il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois, da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph.
Trascorre l’infanzia e l’adolescenza negli Stati Uniti, studiando prima nel Seminario minore dei Padri Agostiniani e poi, alla Villanova University, in Pennsylvania, dove, nel 1977, consegue la laurea in Matematica e studia Filosofia. Il 1° settembre dello stesso anno a Saint Louis entra nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (Osa), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio di Chicago, ed emette la prima professione il 2 settembre 1978. Il 29 agosto 1981 pronuncia i voti solenni.
Riceve la formazione presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia. E all’età di 27 anni viene inviato dai suoi superiori a Roma per studiare Diritto canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum). Nell’Urbe viene ordinato sacerdote il 19 giugno 1982 nel Collegio agostiniano di Santa Monica da monsignor Jean Jadot, pro-presidente del Pontificio Consiglio per i Non Cristiani, oggi Dicastero per il Dialogo Interreligioso.
Prevost consegue la licenza nel 1984 e l’anno dopo, mentre prepara la tesi di dottorato viene mandato nella missione agostiniana di Chulucanas, a Piura, in Perù (1985-1986). È il 1987 quando discute la tesi dottorale su “Il ruolo del priore locale dell’Ordine di Sant’Agostino” ed è nominato direttore delle vocazioni e direttore delle missioni della Provincia agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Olympia Fields, in Illinois.
L’anno successivo raggiunge la missione di Trujillo, sempre in Perù, come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Nell’arco di undici anni ricopre gli incarichi di priore della comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998) e nell’arcidiocesi di Trujillo di vicario giudiziale (1989-1998) e professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario maggiore “San Carlos e San Marcelo”. Al contempo gli viene anche affidata la cura pastorale di Nostra Signora Madre della Chiesa, eretta successivamente parrocchia con il titolo di Santa Rita (1988-1999), nella periferia povera della città, ed è amministratore parrocchiale di Nostra Signora di Monserrat da 1992 al 1999.
Nel 1999 è eletto priore provinciale della Provincia Agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Chicago, e due anni e mezzo dopo, al Capitolo generale ordinario dell’Ordine di Sant’Agostino, i suoi confratelli lo scelgono come priore generale, confermandolo nel 2007 per un secondo mandato.
Nell’ottobre 2013 torna nella sua Provincia agostiniana, a Chicago, ed è direttore della Formazione nel convento di Sant’Agostino, primo consigliere e vicario provinciale; incarichi che ricopre fino a quando Papa Francesco lo nomina, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della diocesi peruviana di Chiclayo e al contempo vescovo titolare di Sufar. Il 7 novembre fa l’ingresso in diocesi, alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green, che lo ordina vescovo poco più di un mese dopo, il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella cattedrale di Santa Maria.

Il suo motto episcopale è “In Illo uno unum”, parole che sant’Agostino ha pronunciato in un sermone, l’Esposizione sul Salmo 127, per spiegare che “sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno”.
Il 26 settembre 2015 dal Pontefice argentino è nominato vescovo di Chiclayo e nel marzo 2018 viene eletto secondo vicepresidente del Conferenza episcopale peruviana, all’interno della quale è anche membro del Consiglio economico e presidente della Commissione per la cultura e l’educazione.
Nel 2019 da Francesco è annoverato tra i membri della Congregazione per il Clero e l’anno successivo tra quelli della Congregazione per i Vescovi. Nello stesso 2020, il 15 aprile, arriva la nomina pontificia anche di amministratore apostolico della diocesi peruviana di Callao.
Il 30 gennaio 2023 il Papa lo chiama a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, promuovendolo arcivescovo. E nel Concistoro del 30 settembre dello stesso anno lo crea e pubblica cardinale, assegnandogli la diaconia di Santa Monica. Prevost ne prende possesso il 28 gennaio 2024 e come capo dicastero, partecipa agli ultimi viaggi apostolici di Papa Francesco e alla prima e alla seconda sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, svoltesi a Roma rispettivamente dal 4 al 29 ottobre 2023 e dal 2 al 27 ottobre 2024. Un’esperienza nelle assise sinodali già maturata in passato come priore degli agostiniani e rappresentante dell’Unione dei superiori generali (Usg).
Nel frattempo, il 4 ottobre 2023 da Francesco è annoverato tra i membri dei Dicasteri per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari; per la Dottrina della Fede; per le Chiese Orientali; per il Clero; per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; per la Cultura e l’Educazione; per i Testi Legislativi; della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.
Il 6 febbraio di quest’anno, infine, dal Pontefice argentino è promosso all’ordine dei vescovi, ottenendo il Titolo della Chiesa suburbicaria di Albano.
Durante l’ultimo ricovero del predecessore al Policlinico “Gemelli”, Prevost presiede, il 3 marzo, in piazza San Pietro, il rosario per la salute di Francesco.
































